Brevi di nera

Arrestato presunto autore della sparatoria in via Marco Polo

La figura dietro alla sparatoria di ottobre in via Marco Polo potrebbe avere ora un volto. I carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Bologna Centro hanno arrestato un albanese di 31 anni, «indagato per lesioni personali aggravate e porto in luogo pubblico di arma comune da sparo aggravato, poiché commesso da più persone riunite».

Poco dopo la mezzanotte del 22 ottobre un 44enne marocchino è stato soccorso dal 118 per una ferita da arma da fuoco alla gamba sinistra.  L’operazione di emergenza sulla vittima, dimessa con una prognosi di circa venti giorni, ha permesso di sistemare la mandibola colpita da un pugno e rimuovere il proiettile, poi inviato al Ris di Parma. L’uomo sarebbe stato vittima di un’aggressione da parte di ignoti, vicino a un distributore di benzina in via Marco Polo. Tra le ipotesi degli investigatori sul movente, spunta un possibile apprezzamento rivolto durante una festa di compleanno, poco distante dal luogo dell'aggressione, alla fidanzata del 31enne. Le testimonianze e le prove raccolte dai militari durante le indagini, hanno permesso di risalire al 31enne albanese con precedenti, che si presume appartenga al gruppo che ha aggredito il 44enne marocchino. 

I carabinieri del quartiere Borgo Panigale-Reno hanno rintracciato l’indagato nella sua abitazione, dove era agli arresti domiciliari per altri episodi. Ora si trova al carcere della Dozza sottoposto a custodia cautelare coercitiva, come disposto dal giudice per le indagini preliminare del Tribunale di Bologna.

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Si uccise su TikTok, chiesto al giudice l’accesso al profilo social

Sarà discussa domani in udienza al Tribunale di Bologna la richiesta di accesso al profilo social, presentata dal padre di Vincent Plicchi, il ragazzo che si uccise in diretta su TikTok. L’istanza di verificare i contenuti delle chat e delle conversazioni è stata finora negata dal giudice. Il 23enne era diventato famoso producendo contenuti vestito come il personaggio Inquisitor Ghost del videogioco “Call of Duty”. Si ipotizza che sia stato vittima di cyberbullismo. Aveva scambiato messaggi con una ragazza conosciuta online, che si era finta maggiorenne, ma aveva in realtà 17 anni. In molti hanno iniziato ad accusare il giovane di pedofilia, generando un’ondata di odio. La speranza del padre, assistito dall’avvocato Daniele Benfenati è che l’accesso alle conversazioni sulla piattaforma possa fornire elementi per ricostruire il contesto in cui è avvenuto il suicidio.

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Maltrattamenti su moglie ed ex compagna. Due episodi di violenza di genere nel Bolognese

Ancora maltrattamenti e violenza di genere nel Bolognese. Una donna senza lavoro era costretta a dipendere economicamente dal marito ma alla richiesta di soldi o di provvedere al mantenimento della famiglia, l’uomo reagiva mettendo a soqquadro l’appartamento e aggredendola sia verbalmente che fisicamente. Schiaffi, morsi, tirate di capelli anche di fronte alla figlia di nove anni. È quanto ha dovuto subire per anni una giovane pakistana sulla trentina, che ha sopportato in silenzio per paura di rappresaglie da parte del marito, un connazionale di 43 anni, evitando di farsi medicare al pronto soccorso le ferite. Il 30 gennaio ha raccontato ai carabinieri alcuni episodi avvenuti dal trasferimento in Italia ma poi è ritornata in caserma per ritrattare. Tuttavia, le indagini per maltrattamenti contro familiari e lesioni personali aggravate sono continuate. Il giudice per le indagini preliminari di Bologna ha emesso un’ordinanza di misure cautelari di allontanamento dalla casa familiare, di divieto di avvicinamento e comunicazione con le persone offese con applicazione del braccialetto elettronico, eseguita dai carabinieri di Marzabotto.

 

Episodi di maltrattamenti sono stati denunciati anche a Budrio. Il 22 febbraio i carabinieri hanno eseguito una misura cautelare di divieto di avvicinamento alla persona offesa con l'applicazione del braccialetto elettronico a carico di un 56enne italiano. Il provvedimento nasce dalla denuncia di un’operaia italiana 39enne, rivoltasi alle forze dell’ordine dopo l’ennesimo litigio violento. Nell’aprile 2023, dopo che la donna aveva ricevuto una chiamata sul telefono da un numero sconosciuto, l’ex-compagno in preda alla gelosia le strappò di mano il telefono per poi scaraventarlo contro il muro e iniziare a spintonarla. Il 56enne si presentò anche sul luogo di lavoro dell’ex-compagna, in evidente stato di agitazione per l’uso di alcol, e iniziò a inveirle contro tanto da farle perdere il posto. Nel gennaio 2024 le aggressioni si sono spostate sul lato fisico. Dopo un alterco scoppiato per motivi futili, l’uomo, in presenza di suo figlio minorenne, ha preso a pugni il muro e ha afferrato la donna per il collo, causandole delle lesioni.

Per contrastare la violenza di genere oggi la giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha stanziato un milione di euro per l’ampliamento dei posti letto nelle Case rifugio. Il bando prevede almeno un intervento per provincia, con un tetto massimo di 110mila euro per ciascuno. Sono 55 le Case rifugio attive in Emilia-Romagna con 359 posti letto, 84 nella Città metropolitana di Bologna. Secondo l’ultimo Rapporto regionale sulla violenza di genere, nel 2022 la rete emiliano-romagnola ha accolto 339 donne con 347 minori per 60.388 pernottamenti in totale.

 

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Tenta di rubare da un’auto, 36enne arrestato

Il 26 febbraio i carabinieri della Centrale operativa di Bologna ricevono una telefonata da un uomo che affermava di essere all’inseguimento di un ladro, che aveva appena tentato di rubare dalla sua auto. Il mezzo si trovava in sosta in un parcheggio, dove l’uomo stava svolgendo delle prove di guida insieme alla sua ragazza a bordo della macchina della donna. Prima ha notato qualcuno avvicinarsi in maniera sospetta al veicolo poi l’accensione delle luci di servizio e infine la figura che si allontanava velocemente. Avvicinandosi all’auto ha visto uno dei finestrini infranto e verificato che il ladro aveva rovistato nell’abitacolo. I carabinieri intervenuti hanno bloccato un tunisino 36enne, senza occupazione né fissa dimore, in una strada nelle vicinanze. La perquisizione ha permesso di rinvenire un frangi-vetro e una torcia elettrica. L’uomo è stato arrestato e portato nelle camere di sicurezza della stazione di Borgo Panigale in attesa del giudizio per direttissima.

 

Foto Carabinieri Nucleo operativo Bologna Centro