Inquinamento

«Per un periodo di due giorni sicuramente non ci saranno grandi cambi nei livelli di inquinamento in regione», dice Vanes Poluzzi, responsabile del Centro tematico regionale qualità dell’aria all’Arpae. A Bologna, invece che bel tempo ed aria pulita, sono dunque previste nuvole di smog e di particelle nocive. Una qualità dell’aria così bassa non si rilevava da diversi anni, doppiando i valori considerati accettabili, ed è difficile pronosticare quando questi livelli di inquinamento andranno a ridursi. «La quantità di emissioni accumulatesi nei nostri cieli, intrappolate in parte dal clima freddo, sono elevate a tal punto da generare reazioni chimico-fisiche in atmosfera, che a loro volta producono nuovi inquinanti», spiega Poluzzi, puntualizzando però come «sia la nebbia che la pioggia aiuterebbero la situazione, assorbendo le particelle dentro la loro struttura e riducendone di conseguenza i valori totali nell’aria». 

 

«Questi livelli di inquinamento sicuramente non sono positivi per la salute dei cittadini», dice Alessandro Zanasi, pneumologo e presidente dell’Associazione italiana per lo studio della tosse (Aist). «Respiriamo quello che c’è nell’aria 24 ore al giorno, se non è pulita questo comporta uno stress continuato. I nostri polmoni hanno in media una superficie di 130 metri quadrati, dove vengono filtrati 15.000 litri di aria al giorno. Sono numeri importanti: se nell’aria c’è un tasso elevato di sostanze tossiche e cancerogene le conseguenze possono essere gravi». Per Zanasi bisogna innanzitutto differenziate tra le polveri sottili di dimensioni sotto i 2 micron (un milionesimo di metro), che arrivano direttamente ai polmoni rappresentando dunque il pericolo maggiore, e quelle tra i 2,5 e i 10 micron, che colpiscono le vie aeree alte come le faringi, i bronchi e la trachea. L’esposizione a picchi di queste sostanze nocive nell’aria per un breve periodo sono capaci di causare infiammazioni, accentuando le tossi, i raffreddori, e le bronchiti. «I più sensibili sono gli asmatici, i bambini e i malati. In questo periodo sono aumentati i ricoverati negli ospedali, un fenomeno legato appunto ai picchi di inquinamento che si stanno rilevando. Se queste concentrazioni elevate di inquinanti dovessero mantenersi a lungo termine, questo porterebbe alla cronicizzazione di numerose malattie e patologie - conclude - Si è visto anche un aumento della mortalità, è un momento critico», soprattutto se si considera che i sopracitati soggetti più a rischio sono vulnerabili anche solo a bassi livelli di esposizione. 

 

Foto Ansa