Inquinamento

La combinazione pericolosa di smog e riscaldamento globale comporta, in pianura padana, problematiche ecologiche su vari livelli. Da non sottovalutare il fattore degli alberi «di cui noi facciamo la manutenzione e che muoiono in misura molto maggiore rispetto al passato, causando un danno evidente alla città». A dirlo è il sindaco di Bologna Matteo Lepore, ai microfoni di Radio 1.

«La questione dell'inquinamento dell'aria va presa sul serio - continua Lepore- e infatti, qualche anno fa, abbiamo approvato in Consiglio comunale una dichiarazione di emergenza climatica che ne tiene conto. Gli sbalzi di temperature avuti nelle ultime estati e il cambio del normale ordine delle stagioni produce, oltre alla caduta degli alberi, anche un numero importante di decessi a causa di un elevato riscaldamento e, in alcune città europee, alimenta il fenomeno della siccità». Per questo, secondo il primo cittadino bolognese, è indispensabile pensare a delle contromisure «strutturali» per contrastare il mix letale di surriscaldamento e emissioni da combustibili fossili, incidendo su tre elementi.

«Bisogna ridurre le emissioni degli edifici, che producono quasi il 60%-70% dell'inquinamento, cambiare il modo di fare industria e, infine, diminuire il numero di auto inquinanti nel bacino padano».

A tal scopo, il Comune ha definito un piano da 11 miliardi di euro e ne ha raccolti la metà, attraverso accordi stipulati soprattutto con imprese. «Il primo project financing in partenariato pubblico-privato d'Italia, che vale quasi un miliardo, servirà a far passare l'alimentazione di tutti gli edifici pubblici della città alle rinnovabili», ha dichiarato Lepore. In conclusione, il sindaco di Bologna ha fatto notare come il capoluogo di Regione «è tra le nove città italiane e le 100 europee che hanno deciso di anticipare al 2030 l'obiettivo della neutralità carbonica, per ridurre di 1,6 milioni di tonnellate di Co2 entro i prossimi sei anni». Per farlo sarebbe necessario un cambiamento anche nei trasporti pubblici ma, ad oggi, «a livello nazionale il fondo per i trasporti manca di 700 milioni di euro e non c'è un'azienda in Italia che senza aiuti statali oggi starebbe in piedi», ha dichiarato Lepore.

 

Foto: Ansa