master in giornalismo
Si chiude oggi un percorso di due anni. L'ultima edizione di InCronaca, gli ultimi articoli per gli allievi e le allieve del Master, che si preparano adesso ad affrontare l'esame di Stato per diventare giornalisti professionisti. Per un biennio che finisce un altro si appresta a partire: è stato pubblicato, infatti, il bando per la prossima edizione, come si legge nell'articolo della collega Chiara Putignano.
Rimarranno le delusioni e le soddisfazioni che hanno segnato questi due anni, i duemila articoli (2.007 per la precisione, contando anche le inchieste e i reportage) pubblicati, i quaranta tra tg e tg flash registrati, i 76 giornali radio e il ricordo delle interviste ai 21 personaggi protagonisti del nostro Quindici: da Moni Ovadia a Romano Prodi, passando per Daria Bonfietti, Irene Priolo, Patrick Zaki, il sindaco di Bologna Matteo Lepore e altre personalità di rilievo.
Dopo tanto rumore adesso un po’ di silenzio. È arrivato il momento dei saluti e della quiete nella redazione. Per un po’ non si sentirà il ritmo cadenzato delle dita sulle tastiere, il sibilo dei giornali sfogliati, il vociare indistinto delle riunioni di redazione. Non riecheggeranno per un po’ le accuse: «Hai rubato Internazionale? Chi si è portato a casa l’Espresso?». Non si sentiranno più i passi pesanti dell’incedere teatrale di Eugenio né quelli flemmatici e compassati di Alessandra. Giovanni e Nikol non litigheranno più, qualcuno forse troverà Gustavo. Riccardo potrà, finalmente, andare a vendemmiare. Matteo tornerà a Campagnola nel cuore della sua Emilia Paranoica (Cccp docet), Giorgio vincerà altri premi. Lorenzo, quello di Roma, continuerà a rafforzare la sua cultura peronista (no, non c’entra nulla il dittatore argentino); l’altro Lorenzo, quello pugliese, tornerà a dispensare sarcasmo e inizierà a portare nel mondo il suo manuale di escapologia e la sua arte di cavarsela sempre. Magari qualcuno spiegherà a Marco che è possibile anche assentarsi e senza per forza doversi giustificare. Rimarranno i sorrisi e le lacrime, i litigi, gli abbracci, le amicizie, le frizioni e perché no, anche gli amori.
Rimarrà impressa in maniera indelebile la battuta del cardinale Matteo Zuppi con la nonna “groupie” di Lavinia che riuscì a collegarsi per telefono durante l'intervista: «Signora, la ringrazio per l'invito a pranzo. Vengo volentieri a casa sua, ma spero non mi cucini gli strozzapreti!». Non smetteremo mai di onorare la rotula di Eugenio, caduta in battaglia nel parco, complice una storta al ginocchio da calciatore improvvisato.
Si spegneranno i computer, le sedie rimarranno vuote, l’inverno cancellerà le nostre impronte e imbiancherà la strada per farla trovare pulita a chi verrà dopo. Noi torneremo a camminare, con lo zaino in spalla e il giornale nella tasca verso il nostro futuro.
Signore e signori cala il sipario su InCronaca, ma lo spettacolo non finisce qui.