viabilità
Il giorno dopo è ancora caos nella zona tra via Riva Reno e via Lame. Dopo che l’area ieri è stata chiusa ufficialmente al traffico, truppe di cittadini vagano alla ricerca di chiarimenti sulla circolazione stradale e sul posizionamento delle biciclette. Infatti, i lavori hanno sorpreso persino i proprietari della bici rimaste legate alle rastrelliere dentro al cantiere. «I lavori erano stati preannunciati dall’amministrazione, ma per maggio. Quindi questa situazione ha colto alla sprovvista anche noi», dice il titolare della farmacia al Palazzo dello Sport. E mentre i pedoni vagano disorientati per capire da che parte andare e alcuni ciclisti scorrazzano velocemente sotto i portici, quelli più colpiti restano i negozianti. «Siamo preoccupati, perché queste modifiche alla viabilità creano disagio e danneggiano tutti quanti, dai fornitori fino ai clienti, che rimangono inghiottiti da questa novità», sottolinea Michele d’Onofrio del ristorane Casa Nia.
C’è, però, un gruppo di attività commerciali e abitanti della zona, che ha deciso di passare dalle parole ai fatti. Riunti sotto la sigla “40122”, infatti, coloro che vivono direttamente le ripercussioni di quanto sta avvenendo, si sono mobilitati per raccogliere proposte da sottoporre all’Amministrazione. Tra queste attività, c’è quella di Athena Marchesi di “Sweet and City”:
«I nostri negozi ne stanno risentendo moltissimo di questa situazione. Dopo la zona30, che ha creato del terrore nei cittadini, adesso abbiamo quest’altra grana da pelare. Oggi faremo sentire la nostra voce con un evento in piazza, non per dire di no al tram, ma perché desideriamo una città più vivibile».
Dello stesso avviso è anche Luca Valentini dell’omonimo panificio di via San Felice: «È necessario che il Comune accompagni questo processo di transizione, perché indubbiamente il tram è un’opera utile, ma le conseguenze principali al momento le paghiamo noi».
Tra i motivi che stanno provocando una notevole diminuzione dell’afflusso delle persone ci sono i parcheggi cancellati e le nuove limitazioni stradali. Quanto incide questa situazione nelle tasche dei negozianti? A questa domanda Chiara Manfredi del negozio "Chambre" è drastica. «In questi due giorni l’incasso è calato di almeno un ottavo. Noi insieme agli altri non siamo contro qualcosa, ma alla ricerca di soluzioni che possono coniugare tutto. La cosa che spaventa è che un’ipotetica data per la fine dei lavori è prevista per il 2026, ma potrebbe essere prorogata. Io vendo magliette e non faccio l’ingegnere, ma questa incertezza mette paura». Anche se, qualche piccolo spiraglio di dialogo tra le parti sembra aprirsi. «Alla nostra pagina Facebook 40122 è arrivata una risposta del sindaco, non si sa ancora quando, ma ci sarà un incontro in cui discuteremo di proposte da mettere in gioco per la zona».
Intanto, sulla situazione dei cantieri si è espressa anche l’assessora alla Mobilità Valentina Orioli, che questa mattina è stata di nuovo in zona per incontrare le persone. «Il malcontento va affrontato con la consapevolezza che non abbiamo la bacchetta magica, ma che siamo disponibili ad affrontare e risolvere i problemi. Sapendo soprattutto che dobbiamo passare un periodo complesso se vogliamo poi godere di infrastrutture importanti. La linea della amministrazione – rivendica l’assessora – guarda al futuro. Siamo qui per risolvere i problemi, ma dobbiamo guardare oltre al dito anche la luna, perché questa città si merita infrastrutture all’altezza della sua fama».
Foto di Giorgio Papavero