Procura

Dopo quasi otto anni Giuseppe Amato lascia la carica di procuratore capo di Bologna, per ricoprire il ruolo di procuratore generale a Roma. È arrivata ieri la ratifica del Csm, aprendo ufficialmente la corsa al totonome per prevedere chi succederà ad Amato.

Tra i nomi ipotizzati dal "Resto del Carlino" ci sono Francesco Caleca, che subentrerà nei mesi che precederanno la nomina ufficiale in quanto pm più anziano della procura bolognese, Paolo Guido, il procuratore aggiunto di Palermo che ha arrestato Matteo Messina Denaro, il procuratore capo di Salerno Giuseppe Borrelli e quello di Potenza Francesco Curcio.

Spicca poi il nome di Paolo Ielo, procuratore aggiunto a Roma, teorizzato sia da Nicoletta Tempera per il "Resto del Carlino" che da Giuseppe Baldessarro per "Repubblica Bologna". Nel curriculum di Ielo, indagini su omicidi a scopo di estorsione e Mafia Capitale; nel 2023, si era detto contrario all’idea di abolire il reato di abuso d’ufficio, affermando, in un'intervista al quotidiano "Domani", che «l’effetto combinato dell’abrogazione dell’abuso e della sterilizzazione del traffico elimina ogni profilo di tutela penale del principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti ai poteri pubblici».

In magistratura dal 1985, Giuseppe Amato è stato pm a Roma e a Massa, procuratore a Pinerolo e poi a Trento. Tra i casi più noti presi in carico dall'ormai ex-procuratore capo, l’inchiesta sfociata nella condanna all’ergastolo di Gilberto Cavallini, quarto esecutore materiale della strage del 2 agosto. Amato aveva recentemente aperto anche il fascicolo d’inchiesta sull’esplosione alla centrale idroelettrica di Suviana, che ha causato la morte di sette lavoratori.

 

Giuseppe Amato. Foto: Ansa