Incidenti sul lavoro

«È una strage di lavoratori, l’ennesima. Scioperiamo per dire “Adesso basta!”». Così il segretario generale della Cgil di Bologna, Michele Bulgarelli, sullo sciopero indetto tempo fa insieme a Uil, per quattro ore, sul tema della sicurezza del lavoro e che assume un significato ancora più profondo, venendo prolungato a tutta la giornata, all’indomani della tragedia della centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, in cui l’esplosione di una turbina ha causato (dagli ultimi accertamenti) tre morti, quattro dispersi e cinque feriti. La centrale è gestita da Enel Green Power, ma la manutenzione delle turbine è affidata ad Abb e Siemens, anche se al momento del disastro a lavorare sul posto non c'erano solo dipendenti Enel ma soprattutto ditte esterne.

«Il cantiere di Suviana – prosegue Bulgarelli – è lo specchio del mondo del lavoro in Italia: appalti, un lavoratore di 73 anni ormai in pensione. Non c’è ancora chiarezza e trasparenza. Le responsabilità le attribuirà più avanti la magistratura, ma oggi serviva la trasparenza: chi è coinvolto? Con che contratto? Di che azienda? Queste cose andavano chiarite nelle prime ore dopo l’avvenimento e non lasciare che il quadro si costruisse man mano attraverso le indiscrezioni giornalistiche». Lo sciopero generale, rivolto a tutti i settori pubblici e privati, durerà tutta la giornata e partirà alle 9 da piazza XX settembre per concludersi poi a piazza Maggiore. «È una procedura di sciopero d’urgenza – spiega il segretario generale di Uil Fpl, Paolo Palmarini – prevista dalla legge 146 del 1990. Noi sosteniamo con forza l’idea del nostro segretario generale Pierpaolo Bombardieri, che ha ribadito la necessità di introdurre il reato di omicidio sul lavoro. Ormai è una tragedia che si consuma ogni giorno. Solo nel 2023 sono morte sul lavoro 1.041 persone. La maggior parte di questi eventi succedono in una logica di appalti, subappalti, subappalti dei subappalti, dove effettivamente ci vorrebbero più controlli e maggiore attenzione. Servirebbero più ispettori del lavoro, ma anche più tecnici della prevenzione all’interno delle medicine del lavoro quindi dei dipartimenti di sanità pubblica». Prevenire, dunque, senza attendere la tragedia.

 

 

Nell'immagine di apertura i vigili del fuoco nella centrale idroelettrica di Bargi. Foto Ansa.