protesta
«Zero morti, una giusta riforma e un nuovo modello sociale per fare impresa»: questi sono gli obiettivi principali dello sciopero generale del settore privato indetto da Cgil e Uil per giovedì 11 aprile.
«È uno sciopero contro il Governo, che ha deciso con la legge delega di intervenire con i condoni, aumentando il reddito sulla flat tax per gli autonomi e facendo in generale l'opposto di quello che si dovrebbe fare. Dopodomani si torna a lottare quindi affinché si riveda il decreto di riferimento emanato dopo la stessa Firenze, perché servono più ispettori e serve una vera patente a punti che sospenda le attività per le ditte non a norma sulla sicurezza. Per non dire dei salari», ha dichiarato il segretario della Camera del lavoro metropolitana Michele Bulgarelli. «A Bologna che è una città ricca e con una contrattazione molto avanzata, un terzo dei lavoratori del settore privato, esclusa l'agricoltura, ha un salario medio annuo inferiore ai 20.000 euro. Sono poveri che lavorano, secondo i sindacati, che spronano a rinnovare i contratti nazionali e a tutti i livelli, con ogni mezzo necessario. Dobbiamo dare continuità alla mobilità avviata l'anno scorso», ha aggiunto.
«In un paese dove i redditi anche da pensione sono falcidiati – ha sottolineato Marcello Borghetti, segretario regionale Uil –, il tema della sicurezza e della qualità dell'occupazione resta allarmante, visto che in Italia muoiono mediamente tre persone sul lavoro ogni giorno. Il profitto non può venire prima della vita, servono strumenti sanzionatori e più controlli. Vanno escluse dai bandi le imprese che non rispettano le norme sulla sicurezza».
I presidi Cgil-Uil, informano i sindacati, partono giovedì 11 aprile percorrendo le seguenti tappe: alle 8 al parcheggio dell'Interporto, alle 9 alla Reagens di San Giorgio di Piano, alle 9.30 all'Itl di viale Masini a Bologna, alle 13 Motori Minarelli a Calderara, Caffitaly a Gaggio e Zona Shopville a Casalecchio, alle 14 Torre Unipol in via Larga a Bologna.
Foto Ansa