Quindici

Arrivati alla Stazione Centrale di Bologna, i viaggiatori possono scegliere se raggiungere l’aeroporto con la navetta, il taxi o l’autobus. Con il Marconi express, il mezzo su rotaie che parte ogni 10 minuti e ne impiega 8 per raggiunge la destinazione, il costo è di 12,80 euro, a fronte degli 11 dell’anno scorso. Nonostante il rincaro, grazie all’accordo tra Marconi express e Tper il biglietto comprende anche 75 minuti di spostamento viaggia sulle linee urbane di Tper il cui costo ammonterebbe a 1,50 euro. Altrimenti, soprattutto se in gruppo, i viaggiatori possono prendere un taxi spendendo dai 16 ai 18 euro, in base al traffico.

Come ultima scelta, possono andare all’ospedale Maggiore in autobus e là, con altri 4 euro, prendere la “navetta 944” con destinazione aeroporto: un’ora circa il tragitto totale. Un’ odissea dunque per gli studenti che vogliono risparmiare, una veloce corsa per i tanti businessmen che frequentano l’aeroporto più grande dell’Emilia-Romagna, il settimo in Italia per numero di passeggeri. Un’infrastruttura che sta aumentando gli utili finanziari e i traffici sempre più negli ultimi anni, complice il turismo e gli affari delle imprese regionali.

A gennaio 2024 l’Aeroporto Marconi ha registrato 635 mila passeggeri, un aumento del 7,6% rispetto gennaio dell’anno scorso; i voli sono stati quasi 5mila (+7,5%) e sono state trasportate 3.500 tonnellate di merci (+5,3%). Nel 2023 ha finalmente superato i livelli di traffico pre-pandemia e ha registrato il record storico di passeggeri, quasi 10 milioni: il 6% in più rispetto al 2019. Bene anche i dati finanziari: il risultato netto consolidato si è attestato ad un utile di 31,1 milioni di euro a confronto con la perdita di 6,7 milioni del 2021. Nel 2022 i ricavi si sono assestati a 134,6 milioni con una crescita di 76 milioni di euro rispetto al 2021 (+130%) e del 7,5% rispetto al 2019. Questo risultato ha risentito del contributo di 21 milioni del Fondo di compensazione dei danni subiti a causa del Covid, che è stato stanziato dal governo rosso-verde a fine 2022. I ricavi per servizi aeronautici sono cresciuti dell’80% rispetto al 2021, ma sono calati del 15% rispetto al 2019 per effetto dell’andamento del traffico e di un calo delle tariffe aeronautiche. I costi operativi sono cresciuti complessivamente del 45% sul 2021, riallineandosi sostanzialmente con quelli del 2019. Per questo la direzione della società ha stanziato un piano di investimenti da 216 milioni per il periodo 2023-2027, di cui circa 30 milioni sono già stati spesi nel corso del 2023. Fra il 2020 e il 2023, periodo sul quale ha inciso la pandemia, il Marconi aveva già investito oltre 90 milioni. Sono stati investiti 10 milioni per l’area controllo passaporti e security da usare nell’acquisto di nuove macchine radiogene “standard 3” che snelliranno le procedure di controllo bagagli. Queste garantiranno il controllo dei bagagli a mano in sicurezza senza dover togliere liquidi e apparati elettronici dalla valigia. Stanziati anche 7 milioni per l’ampliamento della sala imbarchi Schengen, con un allargamento a sud, in quello che attualmente è il corridoio landside al primo piano.

Questi lavori, che si concluderanno nel 2025, porteranno ad un incremento dell’82% degli spazi operativi e del 94% di sedute rispetto all’esistente. Nel lungo termine è poi previsto un ampliamento del Terminal con la realizzazione di un nuovo Molo Imbarchi e Arrivi, per un incremento di circa 25 mila metri quadri di superficie su due livelli e un’ ottimizzazione dei tempi per l’imbarco e lo sbarco dei passeggeri. Attualmente è in corso la re-ingegnerizzazione del progetto, l’avvio dei lavori è previsto per il 2027, concluse le varie fasi autorizzative. È in programma anche un parcheggio multipiano da 2200 posti in aggiunta ai circa 5000 presenti oggi, finanziato con 38 milioni.

Intanto, sono stati ampliati il piazzale di manovra per gli aerei e l’area cargo che ha l’obiettivo di incrementare la capacità di stoccaggio, riorganizzando gli spazi interni e massimizzando le aree. Per ciò che invece riguarda la sosta degli aeromobili, nel corso del 2023 è stato realizzato un nuovo piazzale, nell’area “III lotto”, per raggiungere complessivamente 42 mila metri quadrati di area di movimento. La pista, lunga 2803 metri, era stata completamente rifatta nel settembre del 2020.

Infine, sono terminati nell’estate del 2023 alcuni interventi sulla viabilità all’interno dell’aeroporto, come la riqualificazione completa dell’area esterna al terminal, i percorsi pedonali e le aree di sosta al primo piano. Inoltre, l’allargamento della rotonda all’ingresso dell’aeroporto, la realizzazione di una uscita rapida verso la città in area cargo e una nuova segnaletica digitale dinamica per i parcheggi, con indicazione in tempo reale dei posti auto disponibili. I cambiamenti riguardano anche le nuove norme sui parcheggi: dalla fine del 2024 scatteranno le multe per gli automobilisti che sostano con le quattro frecce lungo i bordi della rotonda. «La sosta selvaggia è un po’ un vizio nazionale – commenta l’amministratore delegato Nazareno Ventola - e lavorando con il Comune abbiamo pensato di realizzare una Ztc, un’area a traffico controllato, monitorata con delle telecamere, che consenta di vedere quando l’auto arriva nell’area dell’aeroporto» e se la permanenza supera l’ora di tempo consentita «scatterà una multa».

L’investimento tecnologico lo metterà il Marconi e le sanzioni «verranno eventualmente percepite dall’amministrazione comunale – ha detto Ventola-. È così in altri aeroporti italiani, da Napoli a Roma a Milano – ha concluso - e pensiamo che sia arrivato il momento di fare questo progetto anche a Bologna». Gli automobilisti possono già usufruire del parcheggio kiss and fly ,per far scendere i passeggeri dall’auto e ripartire subito dopo – giusto il tempo di un saluto - oppure della wait zone, l’area di sosta gratuita nella prima mezz’ora. Le telecamere piazzate nella zona permetteranno di rilevare le targhe e far scattare la sanzione come funziona per la Ztl in città. «Viene fuori un’immagine di una società oltre che sana, come già sapevamo, è anche attiva, pronta a cogliere le sfide dello sviluppo e attenta a cogliere le sfide della sostenibilità sociale ed economica», spiega l’amministratore delegato Ventola.

L’Aeroporto di Bologna «è una società poco indebitata che affronterà questi investimenti con debiti bancari - aggiunge il presidente Enrico Postacchini -. Grazie ad alcuni istituti di credito e alla Bei (la banca europea per gli investimenti) «i soci pubblici godranno dei dividendi da riversare sul territorio». L’aeroporto Marconi già dall’anno scorso si impegna per ridurre la plastica monouso nella zona duty free e nei punti di ristorazione. Mezzo milione di bottiglie di plastica in meno nel 2024. È l’obiettivo a cui punta l’aeroporto di Bologna con il percorso, avviato nell’estate dell’anno scorso in collaborazione con Plastic Free Onlus, di riduzione ed eliminazione della plastica monouso nei punti di ristorazione del Marconi e di sensibilizzazione sul tema dell’inquinamento della plastica. Tutti gli operatori del food & beverage e l’operatore del Duty Free presenti in aeroporto hanno sottoscritto su base volontaria un impegno a ridurre progressivamente la plastica monouso nei propri punti vendita, per arrivare alla sua completa eliminazione e, attraverso le soluzioni adottate in questi mesi, si stima che nel 2024 le bottigliette di plastica vendute al Marconi si ridurranno appunto di oltre 500.000 unità. Ma gli interventi riguardano anche l’eliminazione dei contenitori di plastica per i cibi da asporto e dei bicchieri che saranno biodegradabili grazie al recupero integrale dei film plastici con cui vengono avvolti. «Se tutto andrà come vogliamo, le plastiche monouso nell’aeroporto verranno completamente dimezzate nel 2024», stima l’amministratore delegato Ventola.

Il Marconi è il primo scalo italiano a impegnarsi in maniera strutturata e sistematica su questo tema. «Se altri aeroporti sono interessati siamo assolutamente disponibili a condividere l’esperienza», l’invito di Ventola che ha proposto di realizzare un impianto fotovoltaico a terra che raggiungerà i 20 megawatt per coprire la metà del fabbisogno energetico dell’aeroporto. Seguirà poi un investimento per una pista ciclabile in via Triumvirato che collegherà il Marconi, sempre più ecologico e sostenibile, alla resto della città.

Tra le ultime novità, è diventata notizia la storia di Arnaldo, pensionato di 83 anni che ha vissuto come Tom Hanks nel film The Terminal. Per 6 mesi, dal luglio scorso, ha dormito nell’aeroporto Marconi, non potendosi permettere di pagare un affitto ma trovando l’aiuto del personale della struttura. Finalmente, vista l’eco mediatica, è riuscito a trovare un alloggio temporaneo. Il merito è soprattutto di un’hostess, Barbara Loconte, che si è presa a carico la questione ed è riuscita, tramite una persona conoscente, a far ospitare Arnaldo gratuitamente. Il Tom Hanks del Marconi aspetta ancora che il Comune gli assegni una casa popolare e intanto la sua storia si intreccia con quella dell’aeroporto di Bologna: un posto fatto non solto di numeri e voli, ma anche e soprattutto di persone.

 

Foto concessa dall'ufficio stampa dell'aeroporto Marconi 

Questo articolo è stato già pubblicato nel supplemento "Quindici" uscito il 27 marzo 2024