Solidarietà

A giugno si festeggerà un anno di doposcuola alle Cucine popolari. Un progetto nato da un’idea di alcuni volontari e rivolto a bambini e bambine delle scuole elementari, con un unico obiettivo, quello di contrastare la povertà educativa e promuovere l’aggregazione sociale.

Ogni venerdì pomeriggio dalle 16.30 alle 18.30 e ogni sabato mattina dalle 10 alle 12 sono trentacinque le alunne e gli alunni che vengono accolti in un’aula della Casa di quartiere Katia Bertasi, nel quartiere Navile, in accordo con i servizi sociali e con il Sest (Servizio educativo scolastico e territoriale). Molti di loro sono italiani, altri provengono da diversi Paesi, tra cui Bangladesh, Pakistan, Albania, Marocco, Ghana e Perù. Qui sono seguiti da una squadra di oltre venticinque volontari, molti dei quali ex insegnanti. Al momento della pausa ai bambini viene offerta anche una merenda, preparata dai volontari della Cucina popolare Battiferro.

«Il doposcuola è nato perché abbiamo notato che per alcuni genitori stranieri nostri ospiti è difficile assistere i figli nei compiti, dato che non padroneggiano la lingua italiana», ha spiegato Roberto Morgantini, fondatore delle Cucine popolari. Sottolineando come l’iniziativa preveda «un rapporto di uno a uno», ovvero il fatto che ciascun volontario segua passo per passo ciascuno studente, generando uno scambio «meraviglioso e continuo».

Oltre al doposcuola, i volontari dell’associazione si sono occupati di organizzare vari laboratori ludici e attività benefiche. L’ultima in ordine di tempo è stata la distribuzione delle uova di Pasqua, dono dell’imprenditrice Caterina Bollini, che le aveva acquistate inizialmente per il suo ristorante in Sudafrica ma che ha poi scelto di regalarle agli ospiti delle Cucine. Da segnare in agenda anche la possibilità per i ragazzi del doposcuola di accedere gratuitamente al cinema Modernissimo, durante una proiezione prima della fine della scuola.

Tuttavia l’impegno delle Cucine popolari non si ferma qui. «Vorremmo creare una polisportiva per dare la possibilità a tutti i giovani di fare sport, anche a chi non se lo può permettere», ha aggiunto Morgantini. «Ci stiamo confrontando con la Fortitudo e con il Bologna Calcio», ha aggiunto il fondatore, precisando però che è ancora tutto in fase di costruzione.

 

In copertina Roberto Morgantini. Foto di Federico Iezzi