osservatorio prezzi

ova

È arrivato il periodo delle festività pasquali ed è tornato in auge il trend che, da un paio d’anni, impazza su Tik Tok: pesare le uova di Pasqua per scoprire la sorpresa.

Quest’anno però molti supermercati hanno deciso di adottare una politica proibizionistica. Stanchi delle lunghe code che si creavano nei reparti ortofrutticoli dovute a questa nuova tendenza, i direttori hanno fatto affiggere i cartelli di divieto assoluto e allertato il personale di tenere d’occhio i furbetti. Da qui però è nata la polemica dei collezionisti delle sorprese delle uova di cioccolato che sostengono di avere il diritto di verificare il peso di tutti i prodotti che acquistano e quindi di poter scegliere in base ai propri criteri di scelta.

Ma quindi possiamo o non possiamo pesare le uova Pasquali? Sembra che una scappatoia ci sia.
Un giurista bolognese, anche se in forma anonima, ha provato a cimentarsi nella questione per dare una risposta. In effetti, non esiste nessuna normativa che vieti o autorizzi espressamente questa pratica. «Dietro a queste questioni che a un primo sguardo possono sembrare piccole e banali si cela un possibile impatto giuridico. Basti pensare a come questo possa influire sul contratto di compravendita. Nel caso dell’uovo di Pasqua il “contratto” che si stipula comprende un’implicita condizione di acquisto a scatola chiusa perché la sorpresa ha caratteristica aleatoria. Si sottoscrive una sorta di gioco in cui l’incognita della sorpresa è implicitamente accettata. In questo caso si tratta dei motivi del contratto che però risultano irrilevanti per quanto riguarda il diritto. Il risultato non cambia, si ottiene comunque una compravendita, ovvero il fine ultimo del contratto. Il compratore può adottare i criteri che preferisce nella scelta del prodotto. L'unica misura che i supermercati possono adottare è vietare l’utilizzo improprio delle bilance».

In sostanza i clienti sono liberi di scegliere le uova Pasquali in base al peso a patto di non utilizzare le bilance dei supermercati. Quindi se andate alla ricerca delle sorprese più ambite munitevi di bilancia.

 

Per quanto riguarda il nostro “Osservatorio prezzi”, InCronaca è tornata a registrare i prezzi dei beni alimentari in cinque supermercati bolognesi: InCoop e Pam Local di strada Maggiore, l’Esselunga di viale Lenin, l’IperConad del centro commerciale di via Larga e la Coop di San Ruffillo.

Tra gli aumenti più significativi troviamo lo zucchero a marchio Eridania che è aumentato di 14 centesimi all’Esselunga e all’IperConad restando invariato negli altri supermercati. Altro aumento significativo si nota per quanto riguarda l’acqua Levissima che nella confezione di sei bottiglie da 1,5 litri è salita di 30 centesimi all’IperConad. La stessa cifra è invece calata nel prezzo delle mele rosse Melinda, confezione da quattro, che all’InCoop di strada Maggiore ora costano 2 euro e 68 centesimi. Anche il prezzo degli spaghetti è sceso leggermente all’Esselunga e all’IperConad.

 

                                                                                                                             Tabella completa dei prezzi

 

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