salone cosmetica

«Cosmoprof it’s the best!» dice Joan che viene da Miami e lavora nel settore dei cosmetici, commentando l’apertura della 55esima edizione del salone internazionale della cosmetica. La manifestazione, che si svolge nel quartiere della Fiera da oggi al 23 marzo, è una delle più importanti al mondo, da anni costantemente in crescita: per questa edizione record sono attesi 250mila visitatori, 3012 aziende espositrici da 69 paesi e operatori del settore da 150 nazioni diverse.

Girando tra i diversi padiglioni in cui si concentrano gli stand, il visitatore può conoscere l’intera filiera della cosmetica, dallo skincare ai profumi, passando per la cura dei capelli, e arrivando alla supply chain e al packaging. Molto nutrita l’esposizione dei prodotti green e organic con aziende, come la canadese Attitude o la coreana Dr. Ceraucle che propongono linee plastic free o vegane basate sul profumo della bacca acai e del tè kombucha.

E parlando di Corea, la nazione asiatica ha a disposizione un intero padiglione dove sono presenti ben 108 aziende. L’area espositiva coreana punta molto sulla tecnologia: dovunque ci si gira si vedono e si possono provare curiosi macchinari per la cura della pelle tramite radiofrequenza. La presenza internazionale è, del resto, fortissima ed è molto facile parlare con i tanti stranieri giunti qui per farsi conoscere nel settore, fare contatti e concludere affari. Non tutti sono direttamente operatori del settore: tanti sono gli influencer, soprattutto asiatici, che si fanno fotografare vicino alle novità di prodotto o che conducono dirette sui social. È il caso di Rochelle, una blogger olandese: «Faccio recensioni di cosmetici su Tiktok e sono qui per farmi conoscere», ci dice.

Gli odori che si respirano sono disparati e particolari. Si va da una linea interamente basata sul bergamotto di Reggio Calabria a una indiana che vuole far vivere, a chi la usa, una vera esperienza ayurvedica. Non ci sono solo esposizioni di profumi e creme, ma un intero padiglione è dedicato al settore del packaging. Qui sono in mostra complesse macchine, che tramite robot e sistemi visuali, chiudono le confezioni e i flaconi dei prodotti che poi finiscono sui banchi delle profumerie.

 

Foto di Federico Iezzi