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Un videogioco che simula una situazione di emergenza in ufficio per esercitare il personale a essere il più efficiente possibile, permettendo di salvare le vite e diminuire i rischi. Caschi di realtà aumentata e sensori per mappare il personale e i macchinari nelle aree industriali o di operatività mettendo in allerta i lavoratori in caso di possibili collisioni che spesso risultano mortali. Sono queste le principali novità della Casa delle tecnologie emergenti del Comune Bologna che decide di rivolgere la sua attenzione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro o in edifici pubblici esponendo all’Innovation Roadshow 2024 dimostrazioni di quanto è stato sperimentato con successo nei propri laboratori.

 

«Oggi presentiamo una simulazione con visori di realtà virtuale di un’esercitazione antincendio o comunque anti-emergenziale all’interno di un edificio pubblico», spiega Luca Bozzo, tecnico di modellazione 3d in Start 4.0, uno degli otto soggetti a livello nazionale nati dal Piano Industria 4.0 nel 2019 e rifinanziato dal Ministero delle imprese e del Made in Italy, a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per la realizzazione sono stati scansionati due edifici pubblici di Ravenna. Basandosi sulla scansione sono stati creati i cosiddetti Bim, building information, modello dell’edificio in 3d che racchiude informazioni di strutture, impianti elettrici, termici e via dicendo, ma anche le vetrature come le finestre e elementi di arredo. «Si ottiene così – conclude – un piano di emergenza estremamente evoluto che è in grado di prevedere anche i dettagli più piccoli all’interno degli edifici come, per esempio, la presenza di una vetrata che in una certa situazione può essere a rischio di scoppio e quindi risultare fatale».

 

«La maggior parte degli incidenti, anche mortali, avviene a causa della collisione tra gli operatori e i macchinari – spiega Giacomo Benedetti, coordinatore dei servizi Test before invest, supporto per startup e le piccole e medie imprese, e project manager di Start 4.0 - Immaginiamo un contesto come un terminal portuale con numerosi operatori a piedi e altrettanti mezzi logistici in funzione come muletti ma anche gru che trasportano container di diverse tonnellate. Uno spazio ampio, caratterizzato da forte rumore e perennemente in movimento dove anche la comunicazione via radio non sempre risulta efficace. Noi ci proponiamo di mappare tutti gli attori in scena e per creare un quadro generale che possa prevedere ed evitare tutte le situazioni che comportano rischi. Per farlo bisogna fare indossare, in maniera anonimizzata, ad alcuni operatori dei caschi di realtà aumentata, una sorta di occhiali trasparenti dove però possono comparire gli avvisi di allarme nel caso di pericolosa prossimità ai macchinari a loro volta dotati di antenna che li localizza e infine mettere dei piccoli dispositivi al restante personale. Attraverso l’applicazione simultanea di queste tecnologie e impiegando anche delle telecamere intelligenti che permettano di individuare le persone sprovviste di dispositivi si ottiene una visione completa di tutto quello che succede nell’area di lavoro in tempo reale. Entro la fine dell’anno ci proponiamo di realizzare questo stesso tipo prova di fattibilità per l’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna». 

 

Nell’immagine l’area expo di Innovation Roadshow 2024. Foto di Khrystyna Gulyayeva