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Inizia da Palazzo Pepoli il tour sui territori italiani di Bnl Bnp Paribas. Emilia-Romagna: il futuro parte dal territorio, questo è il titolo della tavola rotonda che ha visto protagonisti esponenti delle istituzioni regionali e del mondo associazionistico, imprenditoriale e accademico. L’obiettivo dell'incontro è ribadire la vicinanza a questi soggetti e testimoniare il legame inossidabile con quelli che sono i diversi attori del tessuto economico e sociale locale. Con 44 sedi sul territorio regionale e oltre 10 milioni di clienti in totale, Bnl è una delle banche più radicate nel Paese. Ad aprire la carrellata di interventi la ad, Elena Goitini: «Bologna e l’Emilia-Romagna sono tra gli esempi più rappresentativi del valore che l’economia italiana è in grado di esprimere. Il ruolo della banca commerciale è quello di stare accanto alle imprese e accompagnarle attivamente, per connettere il territorio con il futuro. Noi vogliamo essere degli ottimi compagni per la transizione e guardiamo al futuro dell’Italia con positività».

La scelta di partire da questa regione non è casuale: il Pil dell’Emilia-Romagna – secondo i dati presentati da Bnl – rappresenta il 9% di quello nazionale. Il peso dell’industria locale sul valore aggiunto complessivo è pari al 29%, di otto punti percentuali superiore al dato nazionale. La centralità di questo territorio è testimoniata dalle parole dell’assessore allo Sviluppo economico e green economy, Vincenzo Colla: «Questa regione sta dando un contributo molto importante al nostro Paese. L’Emilia-Romagna sta diventando un campus di innovazione trasversale: in tutti i settori, dal manifatturiero alla scuola, stiamo spingendo per avere una conoscenza e una governance del cambiamento nella sua trasversalità. Essere trasversali vuol dire evitare cesure e polarizzazione. È la qualità delle relazioni che gli attori intessono a fare grande questa regione, siano esse imprenditoriali, accademiche o territoriali». Il rimando è a tutte quelle alleanze che portano investimenti e progetti, come il patto per il lavoro e per il clima, sottoscritto dall'Emilia-Romagna insieme a diversi attori sociali come enti locali, sindacati, imprese, associazioni ambientaliste e banche per il rilancio e lo sviluppo. Gli obiettivi da esso derivanti, tra gli altri, riguardano la totale decarbonizzazione entro il 2050, il raggiungimento del 100% di energie rinnovabili entro il 2035, la decrescita della disoccupazione e l’aumento del numero degli occupati.

A chiudere l’incontro il presidente della Regione, Stefano Bonaccini: «Sono arrivati i dati del quarto trimestre del 2023 sull’export e nonostante l'alluvione abbiamo superato il record storico fatto nel 2022: 85 miliardi di euro contro gli 83 dello scorso anno. Dividendo questo numero per il totale degli abitanti viene fuori un dato impressionante: 19mila euro ciascuno di export, quasi il doppio della media nazionale. Praticamente ogni abitante dell’Emilia-Romagna ha esportato a testa l’anno scorso circa duemila euro più di un veneto e quasi tremila euro più di un lombardo. Questo sottolinea ulteriormente competitività di questo territorio e delle sue imprese è molto elevata».  

 

Foto di Dario Amighetti