L'incontro

«Anche la religione può essere presa in giro dalla satira ma certamente sempre con buon gusto e rispetto. La satira punge, sgonfia e questo fa bene». Dichiara così il cardinale Zuppi, invitato alla biblioteca dell’Archiginnasio per il dibattito “Satira e Religione”. La Chiesa dell’arcivescovo di Bologna sembra accettare di più critiche e caricature rispetto al passato, ma restano ancora dei limiti. «Ultimamente la satira è di cattivo gusto – chiarisce Zuppi -. A volte invece che pungente è solo volgare».

Ad accoglierlo a braccia aperte è stato il vignettista toscano Vauro Senesi, da sempre ateo e comunista, ma concorde con Papa Francesco nella ricerca di una pace in Ucraina. «Ho sempre sostenuto che l’unico limite della satira è quello che deve ancora superare – dice il disegnatore –. Credo di riuscirci bene visto le  reazioni alle miei vignette. È tutta la vita che rompo i “cosiddetti” al potere».

Il tema sui limiti della satira viene però subito spostato da Vauro che ha preferito parlare delle  guerre in atto. «Il vero scandalo è la quantità di bambini morti a Gaza – dice visibilmente emozionato-. Assistiamo al solito cliché della guerra fatta da un aggressore e un aggredito e l’opinione pubblica cerca sempre un nemico, ma intanto è in corso un massacro».

Zuppi sulla questione della guerra in Ucraina per le ultime dichiarazioni del Papa, si limita a dire: «Come si arriva a scegliere il nemico? Il nemico è la violenza, il peccato, non il peccatore. Dobbiamo combattere l’inimicizia fra i popoli. C’è una polarizzazione, anche nel digitale, che porta solo odio».

Impossibile immaginare fino a 10 anni fa un comunista come Vauro mostrare tanto rispetto e stima per la missione di pace della Chiesa. «Mi danno del putiniano o del filo Hamas  perché voglio la pace – dice ironico il disegnatore –, ma io mi mettevo le magliette di Che Guevara, non di Putin come ha fatto Salvini. La pace ormai è sovversiva – continua Vauro –, ma quando mi danno del sovversivo perché voglio la pace ne sono orgoglioso».

Il tema torna sulla satira e Zuppi commenta i rapporti fra questa e l’Istituzione che rappresenta. « Ci  vorrebbe più ironia perché per conoscere davvero i santi, dobbiamo capire la loro umanità e saper ridere con loro. Ad esempio – spiega il cardinale – San Filippo Neri era famoso per fare gli scherzi al clero».

Alla fine dell’incontro viene proiettata una vignetta di Vauro sul Papa che, dopo le critiche sull’alzare la bandiera bianca in Ucraina, dà una “vaffa-benedizione” urbi et orbi. E dopo un iniziale imbarazzo Zuppi sorride e commenta ironico: «Potrebbe averlo pensato veramente».

 

Nell'immagine Vauro e Zuppi. Foto di Giovanni Guidi