Accoglienza

«Ci siamo sempre domandati cosa significa fare accoglienza – ha detto Rossella Vigneri, presidente Arci Bologna –, non solo cosa offrire a chi arriva nel nostro Paese. Avere una casa e un lavoro è l’obiettivo fondamentale». Con queste parole, al Parco della Montagnola, è stato presentato oggi il programma “Riso” (rifugiati, imprenditoria e solidarietà). Si tratta di un progetto di Arci Nazionale che ha l’obiettivo di creare opportunità d’impresa per titolari o richiedenti di protezione internazionale.

I rifugiati saranno sostenuti a 360 gradi: prima con le lezioni di lingua italiana in ambito economico-giuridico, successivamente saranno seguiti da tutor per avviare la propria attività e, in fine, verranno aiutati nell’elaborazione di un business plan (il progetto d’impresa). Successivamente ci sarà la selezione di una o più proposte imprenditoriali potenzialmente di successo a cui destinare un accompagnamento specifico di sei mesi e un contributo economico per l’avvio di impresa. Il fondo complessivo che verrà stanziato per lo sviluppo dei progetti sarà di 80mila euro e verrà finanziato con le entrate dell’8 per mille del 2019.

Bologna è la settima città italiana che avvia questo progetto (ogni volta il finanziamento è stato di 80mila euro) e, secondo le stime di Sergio Giovagnoli, coordinatore nazionale Arci progetto Riso, «l’obiettivo, per seguire i passati risultati, è di ricevere una ventina di iscrizioni per poi finanziare almeno due proposte convincenti».

Nei percorsi informativi e di accompagnamento saranno coinvolti esperti delle organizzazioni locali, datoriali, economiche e del Terzo Settore. In particolare sul territorio di Bologna: Ascom-Confcommercio Bologna, Banca Etica Filiale di Bologna e Legacoop Bologna. Le imprese finanziate verranno accompagnate e monitorate durante il primo semestre di attività e sostenute nella promozione dei loro prodotti. Per tutta la durata del progetto saranno attivati sette sportelli territoriali per ricevere le candidature dei rifugiati.

«Abbiamo aderito al progetto perché questa è la via maestra della vera inclusione – ha detto Giancarlo Tonelli, direttore generale Ascom Bologna -. Dopo l’accoglienza queste persone devono poter entrare nel mondo del lavoro. Soltanto nel settore terziario del territorio bolognese ci sono 3.500 posti di lavoro liberi ma non si trova personale e contemporaneamente ci sono tantissimi stranieri che tornano nei Paesi d’origine dopo anni di attività in Italia».

Secondo i dati di InfoCamere, al 31 dicembre 2023 il numero di imprese di migranti iscritte al Registro delle Camere di Commercio è pari a 660mila attività, l'11% del totale in Italia. In particolare, in Emilia-Romagna le imprese “straniere” rappresentano il 13,3% delle imprese attive in tutta la Regione e sono aumentate dopo un decennio in calo.

Grande soddisfazione anche da parte dell’assessore comunale al lavoro Luca Rizzo Nervo che ha spiegato come il progetto “Riso” unisca due delle grandi caratteristiche della Regione: il welfare e l’impresa. «Scegliamo un sistema di accoglienza che non si limita a fare “la carità” – ha detto l’assessore – , ma permette dignità ed emancipazione».

 

Nell'immagine i partecipanti alla presentazione del progetto "Riso". Foto di Giovanni Guidi