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Il divieto di dimora per i sei attivisti del collettivo Luna decade da oggi: al suo posto – fanno sapere i ragazzi – l'obbligo di firma in commissariato alle 16, tutti i giorni.

Nel post pubblicato su Instagram sulla pagina del collettivo, gli attivisti ringraziano i loro sostenitori per «il ribaltamento di questa pena inflitta senza alcun processo». E se la Procura continua tuttora a ritenere i sei un pericolo per l'ordine pubblico – da qui l'obbligo di firma –, i ragazzi sostengono invece che «da oggi saremo di nuovo in città perché sono i nostri diritti e siamo ricchezza per la comunità».

Per ringraziare tutti coloro che hanno dimostrato sostegno verso i sei attivisti – e per raccogliere i fondi necessari alle spese legali – il collettivo lancia un appello per incontrarsi, tutti assieme, al Labàs mercoledì 13 alle 19.

 

Lo sgombero e il divieto di dimora

Il 17 ottobre 2023 la polizia aveva sgomberato l'immobile di Santa Giuliana in via Mazzini, di proprietà delle suore, occupato dai membri di Luna dal 6 ottobre. Lo scopo del collettivo era dare alloggi ai senza casa, ma nel corso della manifestazione improvvisata dopo lo sgombero sarebbero volati calci, pugni e persino alcuni oggetti, ferendo tre agenti e alcuni manifestanti. All'epoca, 12 attivisti erano stati considerati responsabili di reati legati all'ordine pubblico.

Lo scorso 27 febbraio la Digos di Bologna ha emanato per sei ragazzi misure di divieto di dimora, emesse dal gip Domenico Truppa, che aveva accolto la richiesta del procuratore Giuseppe Amato e del pm Stefano Dambruoso della Direzione distrettuale antimafia ed antiterrorismo della Procura bolognese.

 

L'immagine dei sei attivisti. Foto Instagram (@luna_laboratoriouniversitario)