Bilancio di metà mandato

Continua oggi, con la seconda puntata, la serie di InCronaca che analizza, con interviste a esperti e personaggi pubblici, l’operato della giunta Lepore, ormai arrivata alla metà del suo mandato. Dopo la puntata di ieri, dedicata alle infrastrutture e all’ambiente, InCronaca si è occupata della cultura sentendo Romano Montroni, ex direttore delle Librerie Feltrinelli chiamato nel 2005 come consulente al progetto Librerie Coop, tra cui l'Ambasciatori di Bologna.

 

Montroni, cosa ne pensa della rete di biblioteche di quartiere della città? 

«Bologna sulle biblioteche è eccezionale. Il problema, invece, è quello della mancanza di lettori. Siamo uno dei paesi in cui si legge meno in Europa e manca, soprattutto nelle scuole, una educazione alla lettura., Malgrado alcuni problemi la rete delle biblioteche e sale di lettura di Bologna è una eccellenza. Questa è una città centrale per l’editoria: oggi gli scrittori vengono qui a presentare le loro opere».

E invece in ambito museale come si è mosso il sindaco? È un tema tornato alla ribalta a causa degli annunci sulla nuova collocazione della collezione Morandi a Palazzo Pepoli.

«Sulla questione di Palazzo Pepoli sono ottimista. Spero che la risolvano e mi fido di Lepore. Il nostro sistema museale, va detto, è una vera eccellenza. Chi viene da fuori esalta il nostro sistema culturale. E ha ragione»

Da anni si parla di un possibile biglietto unico per poter visitare i musei cittadini e le altre attrazioni turistiche pagando una volta sola. Crede che una misura del genere sia utile?

«Il biglietto unico potrebbe certamente essere una misura utile per favorire la fruizione della cultura in città. Quello che serve realmente è, però, una educazione alla cultura. Abbiamo bisogno di coinvolgere i giovani, di fargli conoscere le nostre eccellenze artistiche e culturali. Il luogo dove si combatte questa battaglia è la scuola».

Cambiamo argomento. Il jazz festival di Bologna, il più vecchio d’Italia, si svolge oggi in condivisione con Ferrara e Modena. Non si potrebbe farlo tornare nel capoluogo emiliano?

«Che il jazz festival non si svolga più solo a Bologna è, in effetti, un vero peccato. Ci sono stati e ci sono problemi di finanziamenti. Tanti fondi pensati per la musica e la cultura sono stati spostati».

Che giudizio dà agli eventi dell’estate bolognese?

«Anche qui ci sono veramente poche critiche da fare».

Secondo lei la città si vende bene in ambito culturale?

«Assolutamente. Bologna sa vendersi molto bene. Ho la fortuna di viaggiare molto e in tanti mi dicono che in questo settore noi bolognesi siamo fortunati».

In definitiva, che voto dà all’operato di Lepore in campo culturale?

«Un nove! Ha fatto cose buone e importanti».

 

Immagine concessa dall'intervistato, foto di Lorenzo Marinelli