Sanità

Al Rizzoli è festa in questi giorni per l’acquisto di una nuovissima Tac intraoperatoria già arrivata nell’ospedale. La macchina è stata comprata grazie alla donazione fatta alla fondazione dell’istituto da parte di un ricco filantropo, che ha preferito restare anonimo. Si tratta di una tac “intraoperatoria” che può essere usata durante l’intervento in sala e che permette di fotografare la situazione in tempo reale. La speciale macchina, costata più di un milione di euro, limitando l’esposizione ai raggi X per i chirurghi e il paziente, permetterà diagnosi molto più veloci ottimizzando i risultati clinici.

«Altri vantaggi clinici di questa attrezzatura sono volumi di scansioni molto grandi, elevata qualità delle immagini, nessun vincolo sul posizionamento del paziente e riduzione dei tempi chirurgici», ha spiegato Alessandro Gasbarrini, direttore della chirurgia vertebrale del Rizzoli.

L’altro strumento medico che l’Istituto può acquisire grazie alla Fondazione è un dispositivo di “diagnostica per immagini a fluorescenza” necessario per la diagnosi precoce e la cura del linfedema, una condizione patologica altamente invalidante. Il dispositivo permette la visualizzazione dei canali linfatici (altrimenti non identificabili a occhio nudo), della loro funzionalità e consente al chirurgo di identificarli sul paziente, per poi intervenire con tecnica microchirurgica.

L’acquisizione di questo nuovo dispositivo da 120 mila euro, di cui 30 mila provenienti da crowdfunding (finanziamento aperto al pubblico), permetterà di completare le possibilità di cura dell’Istituto Rizzoli, creando un percorso che va dalla diagnosi alle cure del linfedema. Si tratta del primo passo verso la creazione al Rizzoli di un Centro regionale per diagnosi e trattamento chirurgico del linfedema che sia punto di riferimento sia per la regione Emilia-Romagna, sia per i pazienti che provengono da fuori regione ampliando così la rete dei servizi.

«Siamo molto felici di presentare questi risultati – ha detto la presidente della Fondazione Istituto Ortopedico Rizzoli, Federica Guidi – e vedere gli sforzi del nostro lavoro quotidiano di sensibilizzazione e raccolta fondi».

Per l’assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, intervenuto alla presentazione delle nuove tecnologie, «l‘Istituto Ortopedico Rizzoli oggi fa un ulteriore passo avanti nella qualità della presa in carico dei pazienti». Aggiungendo: «Alla Fondazione Rizzoli e ai cittadini va quindi il nostro ringraziamento per questo gesto così importante».

«Il Rizzoli da sempre è punto di riferimento per i problemi ortopedici complessi e oncologici – ha sottolineato il direttore generale dell’Istituto Ortopedico, Anselmo Campagna. – Questo ruolo è riconosciuto anche a livello internazionale, come testimoniano due recenti indagini indipendenti. Una è stata fatta dalla prestigiosa rivista statunitense Newsweek, che ci ha posizionati ottavi nella classifica mondiale (e primi in Italia) per l’Ortopedia; l’altra fatta dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza che ha dato al Rizzoli un punteggio eccellente in tutti i parametri misurati (tra cui trattamento medico e reputazione)».

 

Nella prima immagine il personale dell'Ospedale Rizzoli alla presentazione. Nella seconda la tac. Immagini concesse dall'Ospedale Rizzoli