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L’inserimento della carriera Alias legata all’identità di genere, lo smart working e la formazione sono alcuni dei temi presenti nel nuovo contratto integrativo aziendale della società Lepida. Per la prima volta, infatti, i lavoratori della società di ICT (Information & Communication Technology) potranno scegliere se comparire negli atti interni all’azienda con il nome corrispondente alla propria identità di genere, a prescindere dal fatto che coincida o no con quello anagrafico. Un risultato importante che però ha necessitato di confronti e tempi lunghi. «La trattativa del nuovo contratto integrativo aziendale è durata oltre un anno, ma ha portato a un ottimo risultato, sia in termini di diritti e tutele il cui perimetro è fortemente allargato, sia in termini di tempi di conciliazione vita lavoro, sia economici con l'aumento dei buoni pasto o la riparametrazione dei livelli intermedi», dichiarano i sindacati Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl.

Altre novità riguardano le assunzioni, che da adesso in avanti saranno solo a tempo indeterminato, e la possibilità di lavorare da remoto (smart working). Per chi sceglierà questa opzione potrà usufruire di un’indennità legata all’andamento dei costi energetici, mentre chi deciderà di lavorare in presenza potrà godere di un aumento nei buoni pasto fino a otto euro per i lavoratori full time e fino a sei euro per i lavoratori part-time.  

Viene riconosciuto un certo peso anche alla formazione, con l’introduzione di diversi strumenti. Un altro tema degno di nota è anche l’insieme di aiuti previsti per le famiglie: per esempio nuove forme di permesso per assistenza familiare e, in particolare, il riconoscimento della figura del caregiver. «È un integrativo che ridefinisce lavoro e welfare, il raggiungimento di questo traguardo dopo oltre un anno di trattativa testimonia senza dubbio un incontro di maturità tra le parti (sindacato e azienda) in quanto l'accordo non si limita a temi senz’altro rilevanti come la salvaguardia della regolamentazione dell’orario di lavoro, già ampliamente tutelata con la precedente tornata contrattuale, ma è un concreto passo avanti in tema di sostenibilità e conciliazione vita lavoro», dice Enrico Gobbi, segretario generale della Fisascat Cisl area metropolitana bolognese. 

 

Un'immagine di smart working. Foto Ansa