Imprese

Crescono sfidando la corrente e superando gli ostacoli del mercato. Sono le imprese “Controvento” identificate dall'osservatorio realizzato da Nomisma in collaborazione con Crif e Cribis. L’osservatorio, i cui dati sono stati presentati oggi, è nato nel 2018 con l'obiettivo di monitorare le imprese manifatturiere capaci di performance straordinarie anche nell'attuale economia italiana. Alla conferenza erano presenti, fra gli altri, Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma, Lucio Poma, capo economista di Nomisma, Carlo Gherardi, presidente di Crif, Paolo Poma, managing director della Lamborghini, Eriona Gjinukaj, chief operating officer della Dompè farmaceutici e Alberto Vacchi, presidente del gruppo IMA.

Ad aprire i lavori è stato Luca Dondi, che ha spiegato chi sono le aziende “Controvento”: «Parliamo di imprese che trainano quelli che sono i settori di eccellenza nella manifattura italiana, 5.132 su 79mila. Sono il 6,5% e rappresentano una eccellenza nell’eccellenza. Da sole generano ricavi per 101,3 miliardi di euro (il 9,4%) e hanno 208mila dipendenti».

Dondi ha anche parlato della distribuzione regionale delle imprese over the top: «L’Emilia-Romagna è da sempre presente nel nostro osservatorio a conferma della sua eccellenza industriale. Lo è assieme alle altre due regioni traino per l’economia e la manifattura italiana: il Veneto e la Lombardia. Il Sud però sta, anno dopo anno, aumentando la sua presenza e importanza». Sono i dati a confermare questa tendenza: se nel 2018 il 10% delle imprese “Controvento” erano localizzate nel Sud del Paese, nell’ultima rilevazione questa quota è salita al 15% del totale. Analogamente, è aumentata anche l’incidenza del Sud relativamente ai ricavi: nel 2018 l’incidenza era del 5%, mentre nel 2022 è stata del 7%.  

Altri dati specifici sono stati forniti dal capo economista di Nomisma, Lucio Poma, che ha specificato quali sono i settori manifatturieri più presenti in questo particolare “club”: «A dominare sono il packaging, il settore siderurgico, quello dei cosmetici e l’automotive. Nel meridione a guidare la crescita è invece l’agroalimentare». A chiusura del suo intervento Poma ha aggiunto: «Le imprese “Controvento” sono un motore fortissimo e importantissimo, ci danno segnale di speranza, ma di speranza razionale. È un gruppo di aziende ben distribuito, non sono solamente grandi aziende, le piccole e medie imprese sono molto numerose e forti».

Una analisi diversa è stata fatta da Carlo Gherardi: «Mi preoccupa, per il gruppo “Controvento” e in generale per la manifattura italiana, la sempre più difficile congiuntura internazionale. Temo un sempre più grave allontanamento da Cina e Russia e, di conseguenza, un ritorno verso mercati e paesi “amici”. Per rimanere competitivi e per superare queste sfide sarà necessario investire nell’automazione e nella robotizzazione dei processi produttivi, nelle nuove tecnologie, nella transizione ecologica».

 

Foto fornita da ufficio stampa di Nomisma. Nell'immagine un momento dell'intervento di Lucio Poma, capo economista di Nomisma