Caffetteria

starbucks

Il grande giorno è arrivato! Domani in via D’Azeglio 34 aprirà il primo Starbucks dell’Emilia-Romagna. Il punto vendita occuperà gli spazi dell'ex libreria Mondadori con la sua posizione strategica e l’affascinante salone affrescato. Una parte dello storico palazzo verrà invece destinata all’Atelier Emè del gruppo Calzedonia. Nonostante un piccolo rallentamento nelle scorse settimane i lavori sono terminati in tempo. La catena americana punta a diventare un valore aggiunto per la città creando attrattiva per il pubblico e per le aziende anche internazionali.

Ci siamo avventurati per le strade di Bologna sondando l’appetito dei bolognesi per frappuccini e brownies. Mentre i giovani storcono il naso gli anziani dimostrano particolare interesse.

 

Ecco alcuni pareri raccolti tra la gente da InCronaca.

 

Moreno – anni 73, titolare negozio di parrucchieri, bolognese

È una cosa positiva. Attirerà i giovani e i turisti. Io non so bene quale sia la loro caratteristica. So che aprono perché un mio amico andrà all’inaugurazione e me ne ha parlato. In ogni caso una “serranda su” è sempre meglio di una chiusa. Andrò volentieri a prendermi qualcosa appena ne avrò il tempo.

Ida – 82 anni, pensionata, bolognese

So che oggi apre per la stampa. Sa a che ora? Vorrei farci un salto. Io sono favorevole alle aperture in generale. Il problema a Bologna è che i locali e i negozi non resistono. Aprono e chiudono in continuazione. Starbucks è uno di quelli che secondo me ce la fa a restare.

Romano - pochissimi anni a dir suo, libraio bolognese

Cos'è? Starbucks? La caffetteria americana! Ah sì, ne ho sentito parlare. Tutte queste attività di svago mi piacciono molto. Ben venga anche Starbucks!

Franco – 65 anni, pensionato di Verona

È una delle tante catene internazionali che hanno invaso anche l’Italia. Il nostro caffè è nettamente migliore. Sono favorevole all’apertura di Starbucks purché non entri in competizione con i nostri bar.

Cristina – 62 anni, proprietaria di un bar, bolognese

Bologna non è la piazza giusta. Secondo me qui da noi non funziona un format così. Non basta scrivere i nomi sui bicchieri. Conoscere i propri clienti davvero è un’altra cosa. Noi siamo abituati alla chiacchiera e alla confidenza, al solito bar. Io so come prendono il caffe i miei clienti, cosa preferiscono mangiare.

Angela - 23 anni, studentessa di origine abruzzese

Essendo Bologna una delle poche città che ancora resiste all’avvento della capitalizzazione dell’urbanizzazione della città. Fa riflettere che sia arrivato anche qui. Io non credo di andarci anche perché sono favorevole al boicottaggio di quanti finanziano Israele.

Andrea – 30 anni, pilota di aerei, bolognese

Francamente non sono un fan della catena. A molti miei amici piace io invece non ci trovo nulla di ché. Che apra o meno non mi fa ne caldo ne freddo.

Giovanni – 38 anni, infermiere, bolognese

Non sono favorevole a quest’apertura. I bar a Bologna non mancano di certo.

Alda – 78 anni, insegnante di lettere in pensione, bolognese

Personalmente preferivo una libreria al posto di Starbucks. Secondo a Bologna non ce n’era un gran bisogno.

Michelle – 60 anni, insegnante in pensione di Southampton, a Bologna in vacanza

Per me il caffè italiano è il migliore al mondo. Da turista non ne sento il bisogno. Starbucks va bene per gli Usa, non per l’Italia.

Niccolò – 37 anni, farmacista, bolognese

Io spero che le persone non lo scelgano e che preferiscano invece i nostri bar con prodotti e imprenditori locali.

Alessio – 37 anni, idraulico di origine modenese

Ce l’hanno a Milano. Lo vogliamo anche noi. Non siamo mica da meno!

Tommaso – 21 anni, studente e bolognese doc

È una catena molto efficiente con grandi introiti finanziari. Sicuramente troverà una buona platea a Bologna e porterà attrattiva. A me non piace più di tanto ma non sono nemmeno contrario a questa novità.

 

Foto Ansa