Slow Wine Fair
«Il 19% della viticultura italiana è in biologico certificato, e oltre il 50% delle aziende presenti alla Slow Wine Fair sono biologiche, biodinamiche e in conversione». Così ha dichiarato Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, nel corso del panel “La sfida del biologico, il futuro dell’agricoltura”, organizzato in occasione di Slow Wine Fair.
Si tratta della terza edizione della fiera del vino, che si è chiusa oggi. Mille i produttori presenti, arrivati da tutta Italia e da ventisette Paesi esteri, che hanno portato cinquemila etichette in degustazione. Tra gli obiettivi, incoraggiare a cambiare l’approccio all’agricoltura, mettendo al centro del dibattito la fertilità del suolo. Ogni 5 secondi perdiamo una porzione di terreno fertile equivalente a un campo di calcio. Continuando a questo ritmo, si calcola che il 90% dei suoli del mondo sarà a rischio entro il 2050.
Tuttavia, un modello di viticoltura alternativa e green rimane possibile. Infatti, negli ultimi dieci anni le superfici di vite coltivate con metodo biologico sono aumentate di oltre il 145%, mentre le produzioni di vini biologici in Italia sono cresciute del 110%. Secondo una ricerca svolta da Nomisma, inoltre, un italiano su due predilige i vini bio a quelli tradizionali.
Servono, però, politiche che incentivino un’agricoltura sostenibile.
«Abbiamo bisogno di molti più contadini in Italia, abbiamo bisogno di molta più agricoltura biologica e di agroecologia. I politici devono valorizzare e sostenere questi percorsi, supportare il lavoro e la vita degli agricoltori, indirizzare la ricerca scientifica e tecnologica verso un modello sostenibile e tutelare i prezzi della materia prima di qualità», ha detto Nappini.
Nell’ambito dell’iniziativa, si è tenuta anche la 32esima rassegna-degustazione nazionale dei vini biologici e biodinamici organizzata da Legambiente. L’evento ha l’obiettivo di «premiare i migliori vini biologici e biodinamici del Paese, sollecitando al tempo stesso le istituzioni a lavorare affinché la sostenibilità ambientale del settore vitivinicolo vada di pari passo con quella economica – ha ribadito Stefano Ciafani, presidente di Legambiente. Cogliendo l’occasione per lanciare un appello: «Sostegno alla buona agricoltura, prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici siano priorità nelle agende dei decisori».
Nell'immagine i partecipanti a "La sfida del biologico, il futuro dell'agricoltura"
Foto di Bianca Bettio