il prete degli ultimi
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Sarà il cardinale Matteo Maria Zuppi ad officiare, domani alle 15.30 in Cattedrale, le esequie di don Giovanni Nicolini, che si è spento ieri all’età di 83 anni. Don Nicolini era noto e amato in città. Da tutti era conosciuto per il suo costante impegno al servizio degli ultimi: poveri, ammalati, bambini e migranti. Grazie a questa sua attività, il sacerdote ha lasciato un’impronta forte nella Chiesa e anche nella società, bolognese e non solo.
Giovanni Nicolini nacque a Mantova nel 1940 e, terminati gli studi, nel 1967 fu ordinato diacono. Divenne prete nel 1972 e dal 1977 fu parroco nelle piccole parrocchie di Sammartini, Ronchi e Caselle (Crevalcore). Da parroco fondò anche le “Famiglie della Visitazione”, una piccola comunità monacale che riunisce persone consacrate e sposate e che segue la "Piccola Regola" di don Giuseppe Dossetti.
Nicolini fu poi assistente diocesano dell’Azione Cattolica per due mandati e nel 1998 divenne, con il cardinale Biffi, vicario episcopale della città. In questa veste fu, per tanti anni, il direttore della Caritas diocesana. Nel 1999 fu nominato parroco di Sant’Antonio da Padova alla Dozza, la parrocchia di cui fa parte anche il carcere di Bologna, la Dozza. E fu grazie a questi due incarichi che don Giovanni Nicolini divenne "il sacerdote degli ultimi". Al suo già fortissimo impegno a favore dei poveri e dei bisognosi, esercitato alla Caritas, si unì quello a favore dei carcerati e di chi esce dal carcere. Dal 2009 allo scorso anno, infine, ebbe un altro importante e delicato impegno: fu il vicario curato, cioè il coordinatore dell’assistenza religiosa nell’immenso Policlinico Sant’Orsola, dove si è dedicato in modo particolare ai più piccoli.
Le manifestazioni di cordoglio sono state tantissime e sono giunte da ogni parte, dalla Chiesa e dal mondo laico. Stefano Bonaccini e Matteo Lepore hanno voluto ricordare la sua grande opera a favore dei più deboli, mentre Romano Prodi ha aggiunto: «La sua vocazione per i più deboli non gli ha impedito di esprimere la passione per la politica concepita non come contesa, ma come esperienza di condivisione».
Lo ha voluto ricordare, con delle belle parole, anche il cardinale Zuppi: «Don Giovanni univa a una raffinata cultura un infaticabile impegno sociale, una instancabile vita di preghiera e una grande sensibilità spirituale».
In foto Don Giovanni Nicolini. Foto Ansa