SANITA'
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C'è una nuova speranza per chi da mesi aspetta un esame diagnostico o una visita specialistica. Arriva in Regione il piano per ridurre le liste d’attesa, con l’obiettivo di raggiungere i primi risultati concreti già entro la fine del 2024. Ad annunciarlo il presidente Stefano Bonaccini che a breve lo presenterà, in accordo con l’assessore alla sanità Raffaele Donini, e su cui si concentrerà anche la valutazione dei direttori dell'ausl territoriali.
Un intervento strategico, messo a punto - fa sapere il governatore - «per ridurre i tempi delle prestazioni che si sono allungate in tutto il paese e in alcuni casi anche in Emilia-Romagna», prima quasi immune alla questione fila sanitarie.
«È un problema drammatico a livello nazionale», sottolinea ancora Bonaccini, che colloca la questione nella crisi complessiva che affligge le strutture pubbliche di cura. «Se non ci saranno manovre correttive nei prossimi due anni si scenderà attorno al 6% del rapporto tra spesa sanitaria e Pil, saremo uno dei paesi fanalini di coda in Europa».
Una previsione, in cui Bonaccini non manca di lanciare una provocazione al Governo. «A differenza della destra pensiamo che la sanità pubblica debba essere il pilastro, vogliamo che il diritto alla salute sia garantito non dal conto in banca o dall' assicurazione sanitaria che si ha in tasca, ma tutti vengano curati nello stesso modo», ha aggiunto. E che insieme alla qualità, non si perda la velocità. Sotto la lente di autopromozione dei provvedimenti regionali, anche i Cau: i centri di assistenza e urgenza nati in Emilia-Romagna, a cui dice Donini «le persone si stanno rivolgendo sgravando l'accesso ai pronto soccorso, in crisi di sovraffollamento».
Intanto, di pari passo, al via al piano pluriennale di edilizia sanitaria. Quasi mezzo miliardo di euro destinato alle strutture della regione, da Piacenza a Rimini, con nuovi ospedali in programma - in primis quello di Piacenza - e Case della Salute per coprire le esigenze del territorio. Una mole di investimenti approvata dalla Giunta regionale, a cui manca ora la sottoscrizione del Ministero. Sul piatto fondi statali (più di 266 milioni di euro) e regionali: questi ultimi dal valore di 14 milioni. Sotto le Torri, l’intervento più importante riguarderà il Polo materno infantile del Sant’Orsola con 28 milioni dedicati.
In foto Stefano Bonaccini (sinistra) e Raffaele Donini. Crediti: Alessandra Arini