Smog

Ridurre i limiti di velocità in autostrada, come prevede la normativa governativa Salva-infrazioni recepita dalla Regione Emilia-Romagna, è atto «inutile che non produrrebbe grandi sconvolgimenti, né per i lavoratori del settore né per l’inquinamento». Ne è convinto Amedeo Genedani, presidente nazionale Confartigianato trasporti, intervistato da InCronaca in merito alla possibile introduzione di tale legislazione e alle ripercussioni che avrebbe per il trasporto merci. «Non è che ridurre la velocità in quei chilometri - ha detto Genedani - risolve il problema dello smog e della qualità dell’aria in Pianura Padana. Poi ci sarà chi la porterà avanti e noi ci opporremo. Ci incazzeremo e vedrete i camion come in questo periodo avete visto i trattori».

Il tema si è proposto dopo chye in Pianura Padana in questi giorni è esplosa l'emergenza inquinamento. Da tredici giorni anche a Bologna i livelli di polvere sottili nell’aria hanno superato la soglia di sicurezza e l’aria è considerata non sicura, tanto che Arpae ha consigliato di non fare attività fisica all’aperto. Il problema riguarda però tutta la Pianura Padana e tante sono state le misure emergenziali prese da Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. In Regione, infatti, sono in vigore norme che prevedono lo stop alle auto più inquinanti (fino agli euro 5) e il riscaldamento domestico a 19 gradi massimo. È in arrivo, però, anche una stretta alle velocità nei tratti urbani delle autostrade: la normativa è prevista nel decreto governativo Salva-infrazioni e prevede una riduzione dei limiti di velocità nei tratti urbani delle autostrade dopo 25 giorni di superamento dei valori soglia delle polveri sottili.

 

Genedani, cosa comporterebbe per gli autotrasportatori la messa in atto di questa normativa? Ci sarebbero problemi?

«Aumenterebbero i tempi di percorrenza e i costi di trasporto. Va detto, però, che, se si tratta solo dei tratti urbani delle autostrade, i problemi e i disagi non sarebbero catastrofici».

Ritenete questa norma utile per le riduzioni di smog?

«Questa è una norma palliativa. Un veicolo pesante che viaggia a velocità costante inquina meno di uno che è costretto ad andare a velocità minori. Noi, al contrario, avevamo chiesto degli aumenti dei limiti. Per i mezzi pesanti in autostrada sono di 80Km/h e avevamo chiesto di alzarli a 90km/h».

Quali norme invece sarebbero utili?

«Nel nostro settore sarebbe di grande importanza continuare il rinnovamento del parco mezzi. Servono sempre più camion euro 6 di ultima generazione. Un parziale rinnovamento c’è stato negli ultimi due anni grazie a degli incentivi statali che hanno permesso alle ditte di acquistare camion con motore euro. Ci sono, però, ancora tanti veicoli datati e più inquinanti. Grazie ai camion euro 6 c’è stata una riduzione del 24% delle emissioni e sono diminuiti anche i consumi che hanno contribuito a limitare l’inquinamento. A livello più generale poi non si può puntare il dito solo sui motori e sulle macchine, ma si dovrebbe intervenire sulle caldaie e sugli inceneritori».

 

In foto: Amedeo Genedani, Presidente Nazionale di Confartigianato Trasporti. Foto concessa dall'intervistato.