Cooperative

«Gestione autocratica e padronale della società, clima tossico e fortemente autoritario». Sono queste le accuse mosse da cinque soci di Msc Società di Partecipazione tra Lavoratori Spa - già Manutencoop Società Cooperativa, holding che controlla il gruppo Rekeep - presentando ricorso al Tribunale di Bologna, a Claudio Levorato, presidente del Cda del noto gruppo che dà lavoro a 26mila dipendenti e fattura 1,3 miliardi di euro
Alle accuse la società ha risposto dichiarando “Di aver sempre operato nel pieno rispetto della legge, nonché della completa regolarità e nell’interesse dei soci e degli stakeholders”.

I soci, rappresentati dallo studio Freshfields, possiedono una quota pari all'11,26% della società, e lamentano "gravi irregolarità gestionali". All’interno del documento si legge, infatti, che Levorato, alla testa della società da quarant’anni, controllerebbe ogni cosa in maniera «dittatoriale e in modo non creare possibili ostacoli e limitazioni alle sue scelte. Secondo i soci, inoltre, all’interno di Manutencoop vigerebbe «un clima tossico» che avrebbe condotto, negli ultimi otto anni, alle dimissioni di ben 38 manager, 22 licenziati e 16 dimissionari, sostituiti da «fedelissimi collaboratori del presidente». Nel ricorso, infine, si accusa Msc di «Non possedere nessuna delle strutture che sarebbero necessarie per dotarla di un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla dimensione e alla complessità della società che essa controlla, e alla gestione delle risorse umane della stessa».

I contrasti interni al colosso dei servizi integrati non riguardano, però, solo questioni gestionali. All’interno della denuncia si legge che per far fronte agli impegni finanziari il gruppo Msc sarebbe a un bivio di fondamentale importanza: «Cedere la maggioranza al gruppo tedesco Wisag oppure cedere il ramo Energia che la vera e propria locomotiva del gruppo». L’orientamento di Msc sarebbe, secondo gli accusatori di Levorato, quello di evitare l’ingresso di un partner esterno, come Wisag.

Diverse le richieste fatte al Tribunale: la revoca degli attuali amministratori e dei membri del collegio sindacale, la nomina di un amministratore giudiziario che «proceda al ripristino di una situazione di legalità all'interno di Manutencoop per predisporre adeguati assetti organizzativi», la revoca dell’assemblea dei soci di Msc che, il 9 e il 16 marzo, dovrebbe eleggere un nuovo consiglio di amministrazione «per il tempo ragionevolmente necessario affinché le irregolarità gestorie siano opportunamente indagate e siano presi i provvedimenti opportuni per consentire lo svolgimento di una nuova assemblea con modalità che consentano una libera e pienamente informata espressione di voto».

L'udienza per discutere l'istanza è stata fissata per il 20 marzo davanti al giudice Marco D'Orazi.

 

Nel pomeriggio è arrivato un comunicato stampa. Nella nota si legge: “Il ricorso introduttivo presentato da alcuni soci di minoranza nei confronti di Msc è privo di fondamento, ed è riconducibile a interessi particolari di tali soci di minoranza da tempo in conflitto con Msc e altre società del gruppo. Gli amministratori del gruppo, conclude la nota, evidenziano che: “Il tribunale di Bologna ha rigettato la richiesta di anticipazione della trattazione del procedimento, in modo da consentire lo svolgimento dell’assemblea dei soci prevista per il 9 marzo“.

 

 

Foto fornita dall'ufficio stampa di Rekeep