violenza di genere

«Oggigiorno abbiamo a che fare con i femminicidi e con altre forme di violenza che le donne continuano a subire. Su questo tema stiamo registrando una buona sinergia tra le istituzioni». Queste le parole con cui il questore di Bologna, Antonio Sbordone, ha dato inizio alla presentazione del convegno Rete sociale e strumenti normativi a difesa delle donne programmato per giovedì 15 febbraio. L’evento, ospitato al Cinema Modernissimo, verte su una serie di interventi, dalle 9.30 alle 13. Tra i vari appuntamenti, in programma anche una tavola rotonda per discutere delle attività di prevenzione e accompagnamento delle donne vittime di violenza. Al tavolo i rappresentanti delle forze dell'ordine, il direttore del pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore, l'avvocato Cristina Magnani e le rappresentanti dell'associazione MondoDonna.
«Con questo incontro vogliamo mettere in risalto la nostra intenzione di fare di più e di trovare una sinergia anche tra pubblici e privati», dichiara Sbordone. «Inoltre, un tema di cui vogliamo discutere a fondo è l’ammonimento», aggiunge. Sulla necessità di tale misura si era soffermato anche l'ex questore Isabella Fusiello nel corso dell'intervista rilasciata a "Quindici",il bisettimanale di InCronaca, nel n.12 del 30 novembre 2023
«Si tratta di uno strumento che si sta rivelando sempre più efficace nel tutelare chi è vittima di soprusi e violenze. – spiega il questore – I dati ci danno ragione: parlando di percentuali, abbiamo un numero bassissimo di comportamenti recidivi da parte di individui che hanno ricevuto un ammonimento». Non esiste quindi solamente la denuncia. Come affermato dalla dirigente della Questura di Bologna Silvia Gentilini, l’ammonimento «può essere descritto come un “cartellino giallo”»: «Spesso chi commette azioni di prevaricazione o abusi nei confronti di qualcuno non si rende conto della gravità di quello che sta facendo. Con questa misura amministrativa il responsabile acquisisce la consapevolezza di essere osservato dalle forze dell’ordine e del disvalore del suo comportamento». Inoltre, rispetto alla classica denuncia, «la vittima si sente più rassicurata perché non pensa a quelle che potrebbero essere le possibili ritorsioni», dichiara Gentilini.
La determinazione da parte delle vittime di ricorrere all’ammonimento è sempre più frequente. Come sottolinea il questore, «sia a livello nazionale sia a livello locale il numero degli ammonimenti è in costante crescita, il che rappresenta un risultato positivo perché significa che sta aumentando la fiducia dei cittadini nei confronti delle forze dell’ordine».
Nell'immagine: al centro, il questore di Bologna Antonio Sbordone.
Foto di: Eugenio Alzetta.