Strage 2 agosto

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Paolo Bellini si è difeso a gran voce durante le dichiarazioni spontanee nel processo d’appello che lo vede condannato all’ergastolo per concorso nella Strage del 2 agosto 1980. «Non ci assomiglio neanche lontanamente. Non ho mai portato il crocifisso», ha dichiarato riferendosi all’uomo che appare nel video del turista tedesco Harald Polzer, nella cui immagine l’ex moglie lo ha invece riconosciuto. «Io ho una fossetta, lui ha la fossa delle Marianne qua», ha fatto notare indicandosi il collo. Per l’imputato l’ex moglie, Maurizia Bonini, ha mentito su tutti i fronti motivando così: «I fotogrammi che le sono stati mostrati erano talmente sfuocati che - ha aggiunto - io stesso avrei fatto fatica a riconoscermi». Vorrebbe un confronto in aula con Bonini in quanto era al corrente di alcuni eventi e ironizza: «Mettete 30 chilometri di paravento, ma sono io che ho paura di lei, non il contrario. La conosco molto bene». E aggiunge: «Mia nipote avrebbe potuto testimoniare la verità sul banco dei testimoni, le è stato vietato dai Bonini».

«Sono stato un birichino - ha dichiarato - Che io sia stato un infiltrato per conto di partiti politici particolari per cercare estremisti questo è vero. Per Giorgio Almirante e il senatore Franco Mariani io sono andato perfino in Portogallo in gioventù, per verificare se c'erano gruppi estremisti internazionali». Ha ammesso di essere stato in contatto con elementi di Avanguardia nazionale ma di non aver mai conosciuto Stefano Delle Chiaie o altri. Ha chiesto con sarcasmo alla Corte di suggerirgli i nomi di quelli con cui dovrebbe aver progettato la strage: «Non conosco nemmeno i loro nomi e dovrei aver progettato una strage con loro?». 

«Io non posso aver minacciato e non minaccio i magistrati. Non posso minacciare i giudici, sono andato in Sicilia nel ’92, dopo la morte di Falcone e Borsellino, per salvare i giudici. Ho sempre amato i giudici, fatto tutti i favori di questo mondo. Vi ho salvato in Sicilia, io ho dato la mia vita per voi», ha dichiarato indispettito battendo il pugno, riferendosi all’arresto, in estate, per le minacce al presidente della Corte di primo grado, Francesco Caruso.

Per la difesa, il ‘presunto Bellini’ del video di Polzer potrebbe essere un soccorritore ripreso in un altro filmato di una tv locale. Per l’avvocato dell’ex Avanguardia nazionale, Antonio Capitella, ci sarebbe una forte somiglianza. Questa terza udienza si è concentrata dunque su questo nuovo soggetto e sull’ascolto di due intercettazioni ambientali. La prima riportava le parole l'ex leader veneto di Ordine nuovo, Carlo Maria Maggi, in cui si fa riferimento a un "aviere" coinvolto, datata 18 gennaio 1996. La seconda, quella che ha minato maggiormente la credibilità di Bellini, è quella in cui l’imputato stesso, il 26 giugno 2023, pronunciò le seguenti parole, in riferimento all’ex moglie Maurizia Bonini: «D'accordo per 40 anni poi adesso non mi copre più perché io non la copro più». L’avvocato Capitella si è opposto all’acquisizione di tutto il materiale protestando per la mancanza delle trascrizioni dell’intercettazione del 2023. 

La Corte ha deciso di continuare a discutere a proposito dei video visionati oggi nella prossima udienza, prevista per il 21 febbraio, nella quale l’accusa presenterà le trascrizioni mancanti.

 

Nell'immagine: un fotogramma del video con l'immagine che secondo l'accusa rappresenta Paolo Bellini.

Foto di: Khrystyna Yuriyivna Gulyayeva.