Città 30

Le polemiche contro Città 30 non accennano a placarsi. Confabitare ha condotto un sondaggio interno sulla questione Bologna 30: il 92% si è dichiarato contrario alla misura partita in via sperimentale il primo luglio. Le sanzioni introdotte il 16 gennaio per i trasgressori hanno innescato una levata di scudi in seno all’associazione proprietari immobiliari. Le criticità evidenziate dagli associati riguardano le restrizioni alla circolazione stradale, la potenziale redistribuzione del flusso di traffico e l’inquinamento generato dagli ingorghi.

Alberto Zanni, presidente di Confabitare, ha affermato che «i cittadini dovrebbero essere ascoltati maggiormente quando si tratta di decidere in materia di mobilità». Per questo Confabitare richiede «che venga indetto un referendum per soppesare il provvedimento».

 

Per Giancarlo Tonelli, presidente di Ascom, dovrebbero esserci «meno multe e più buon senso. In questi giorni abbiamo colto una polemica eccessiva. Credo che spaccare la città in due sia un grosso peccato. Abbiamo ricevuto le lamentele dei nostri associati che fanno più fatica a muoversi in città».

Tonelli ha riscontrato «la preoccupazione di tanti, anche cittadini, che dovendo guidare e controllare hanno paura di non vedere le indicazioni corrette, di non vedere i segnali di divieto o di non rispettarli semplicemente». Un'altra ragione «è legata al fatto di poter creare incidenti o di poter comunque non essere attenti alla guida».

 

Foto: Ansa