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Creano problemi anche nel Bolognese gli attacchi missilistici dei miliziani Houthi nello stretto di Bab-el-Mandeb. Venti miglia marittime che, separando il Golfo di Aden dal Mar Rosso, collegano l’Oceano Indiano al Mar Mediterraneo: una rotta di fondamentale importanza per le compagnie di navigazione che riforniscono i Paesi occidentali di materie prime provenienti dall’Asia. Ora le imbarcazioni, per non essere prese di mira dai ribelli yemeniti, devono deviare a sud, doppiare Capo di Buona Speranza e circumnavigare il continente africano: le stime parlano di almeno due settimane di traversata in più e un aumento di un milione di dollari in solo carburante per viaggio. Tra le vittime collaterali della tensione anche piccole e medie imprese italiane e emiliano-romagnole.

 

Tra queste la Cel Components Srl di Castenaso, azienda fondata nel 1992 dall’imprenditore Andrea Vacchi Suzzi, che conta 47 dipendenti. L’impresa, che produce pannelli compositi alleggeriti per realizzare gli interni di treni e imbarcazioni, acquista le materie prime da diversi fornitori asiatici. «A causa della crisi dello Yemen, il costo per il trasporto dei container dalla Cina, che parte da una base di 3.000 euro, è incrementato di circa 500 euro. I tempi di consegna sono aumentati di 21 giorni. Anche le spedizioni provenienti dall’India hanno subito rialzi e ritardi», spiega Vacchi Suzzi.

 

Pure la pandemia aveva gonfiato i prezzi dei trasporti «facendo triplicare i costi dei container dal Medio e dall’Estremo Oriente. Da qualche tempo eravamo ridiscesi a un tariffario quasi pre-covid, ora però abbiamo un piccolo aumento del 20% che ovviamente ha un impatto».

 

Oscillazioni su cui è difficile fare previsioni affidabili: «Le ultime navi sono state deviate circa tre settimane fa. Non è possibile stabilire con certezza come si evolverà la situazione perché si tratta di un problema geo strategico che coinvolge diverse nazioni. Se la nave deve optare per un percorso più lungo è per cause di forza maggiore che non dipendono direttamente dai fornitori o dalle compagnie commerciali, che successivamente adeguano i prezzi», conclude Vacchi Suzzi.

 

In copertina la Cel Components. Foto concessa dall'intervistato.