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Una presentazione dolce come il miele quella del bilancio 2022 e delle iniziative 2023 per l'aeroporto Marconi, e non solo in senso metaforico. Tra le novità che Enrico Postacchini, presidente dello scalo, e Nazareno Ventola, amministratore delegato, hanno sottolineato c’è infatti il rinforzo della sostenibilità. E così, iniziano un discorso ricco in termini economici raccontando che c’è gruppo di api che “vive” proprio nei pressi della pista, nelle arnie messe lì in collaborazione con l'Ateneo allo scopo di monitorare tramite l’attività e la produzione del miele la qualità dell’aria. Che, dato il gusto che hanno provato, è «buona».
Buona come quest’ultima annata in cui si è tornati quasi ai livelli di flussi pre-Covid, con una flessione in meno solo del 10% e quindi con otto milioni e mezzo di passeggeri registrati in totale. Un risultato significativo, soprattutto dopo due anni di pandemia e un’estate 2022 segnata da ritardi e cancellazioni, che è stata vissuta con difficoltà da tutti i grandi hub internazionali.
Ora però si riparte. La grande azienda Marconi ha continuato a generare anche quest’anno un miliardo per il Pil della regione e occupato 20.000 lavoratori. E per l’estate 2023 ha cantieri in completamento e in partenza che animeranno lo scalo.
Entro i prossimi mesi sarà infatti terminato l’ampliamento dei piazzali per gli aeromobili, con 42.000 metri quadri in più previsti, pari a sette campi da calcio e si concluderà la riconfigurazione dell’uscita dal "People mover", «che avrà aspetto completamente diverso da adesso». Così come l’intervento sulla rotonda d’ingresso, con l’aggiunta di una terza corsia.
E poi – avvisa Ventola – sarà invece la volta dei “lavori a cuore aperto”, ovvero di quelli interni che potrebbero causare disagi ai passeggeri ma che sono necessari per migliorare la funzionalità degli spazi: 780 metri quadri da aggiungere ai reparti operativi e l’inserimento di macchine radiogene ai controlli di sicurezza, già presenti negli scali di Milano e a Roma, che consentiranno a chi deve prendere un volo di non tirare fuori dai propri bagagli i liquidi e quindi di vivere un esperienza molto più rapida.
Oltre i lavori tecnici che miglioreranno condizioni e aspetti pratici, anche un’ attenzione agli aspetti etici: e così, si punta entro il 2030 alla decarbonizzazione totale, e anche – con riferimento ai dipendenti – ad agevolare lo smart working in un’azienda, ricorda l’amministratore delegato, che è stato il primo aeroporto d’Italia a ottenere la certificazione di parità di genere.
Intanto si guarda anche alla realtà locale e al confronto con il mondo fuori. E così, sul finire, un commento va anche ai cantieri del tram e del passante che stringeranno l’aeroporto in una morsa «che speriamo – dice Postacchini – non scoraggi a scegliere questo scalo nel mondo»
E lo stesso vale per l’annosa questione rumori che, in questi anni ha generato un vero e proprio dibattito nei quartieri limitrofi del Marconi. Ma su questo c’è un importante novità: entro l’estate prossima verrà messa in atto una nuova procedura di decollo studiata con Enav, che prevederà una virata ad altezza minore e quindi un minor impatto acustico.
«Siamo aperti alla comunicazione con la città e questo tentativo ne è la prova».