disagio

Se avete bisogno di un bagno, non fate affidamento sulla stazione centrale. O almeno, sul suo sottopasso: i lavori di ammodernamento, che vanno avanti da inizio ottobre e che avrebbero dovuto concludersi il 21 dicembre, andranno avanti fino agli inizi di febbraio, come comunicato da Alessandra Coppa, ufficio stampa Rfi, riportando i dati di Grandi Stazioni Retail, l’azienda nata nel 2016 per gestire gli aspetti commerciali e pubblicitari delle 14 grandi stazioni italiane e che gestisce la ristrutturazione dei bagni del sottopasso. «I lavori non sono un semplice rinnovo, ma un più ampio ripensamento dei servizi, nell’ottica di una maggiore accessibilità e di un maggiore comfort, nel rispetto dell’ambiente», sottolinea Coppa.

I nuovi bagni avranno rubinetti elettronici con riduttori di portata, tecnologia di illuminazione a led e saranno realizzati con materiale riciclabile e riciclato, come gres porcellanato e paperstone, un materiale prodotto con carta e cartone riciclati. Un rilevatore di presenza farà capire più facilmente se una cabina sia occupata o meno e il costo di ingresso rimarrà di un euro.

Secondo l’azienda, nelle 14 stazioni si avrà così un risparmio complessivo di 55mila litri d’acqua mensili e del 60% sui costi della luce.

I lavori quindi proseguono, tra chi porta una carriola e chi utilizza il trapano o il martello. Chi non può attendere di salire sul treno o di arrivare a casa è costretto a usufruire dei locali commerciali al piano superiore – rigorosamente dopo consumazione – o a scendere nella hall dell’alta velocità al piano -3, dove i servizi sono funzionanti e gratuiti.

A passo svelto – di certo non quello di chi ha con sé una o più valigie – occorrono circa tre minuti e mezzo, tra scale, ascensori, scale mobili e piazzali da attraversare: non il più comodo dei tragitti, soprattutto per chi va di corsa.

I bagni al piano -3 sono relativamente puliti, perlomeno per gli standard di un bagno pubblico: solo un paio di pezzi di carta igienica finiti sul pavimento, su cui qui e lì compare un’impronta umida di scarpa. Poco lontano si muove la sagoma gialla di un addetto delle pulizie, Alfredo. Una tabella segna i turni delle pulizie, la cui frequenza varia  a seconda del momento del giorno: se di prima mattina la cadenza è circa ogni due ore, con l’avanzare del giorno può ridursi anche a un’ora soltanto. «È un viavai continuo», commenta Alfredo. «Qui c’è sempre un presidio fisso di un operatore, perché quando passa troppa gente la situazione rischia di diventare ingestibile». Secondo lui, che nel frattempo è giunto quasi alla fine del suo turno di lavoro, bisognerebbe sistemare anche questi bagni, che sono «praticamente fermi a più di quindici anni fa».

 

Nell'immagine il pannello dei lavori nel sottopasso. Foto di Giuseppe Nuzzi