Chiesa

«Papa Francesco? Niente di grave». Il cardinale e segretario di Stato del Vaticano, Pietro Parolin, ha rasserenato sulle condizioni di salute del pontefice, rispondendo a InCronaca al termine del suo intervento per il quarantesimo anniversario del Codex iuris canonici (il codice di diritto canonico promulgato nel 1983 da Giovanni Paolo II all’indomani del Concilio vaticano II), celebrato dall’Università di Bologna con un convegno accademico a Palazzo Malvezzi, presieduto dalla professoressa Geraldina Boni.

Un po’ di preoccupazione era nata dalla dichiarazione del pontefice nel corso dell’udienza di ieri mattina con i rabbini europei. «Grazie di questa visita che a me piace tanto ma succede che io non sto bene di salute e per questo preferisco non leggere il discorso ma darlo a voi e che voi lo portiate», ha affermato. Poco dopo erano arrivate le rassicurazioni del direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni: «Papa Francesco ha un po' di raffreddore e una lunga giornata di udienze. Aveva il desiderio di salutare individualmente i rabbini europei e per questo ha consegnato il discorso». L’agenda del Santo Padre è stata però confermata. Infatti, ha anche regolarmente presenziato all’incontro dedicato ai bambini nel pomeriggio di ieri, rispondendo alle domande dei più piccoli su clima e guerra.

Gli eventi hanno fatto nascere qualche dubbio. La storica e giornalista Lucetta Scaraffia ha infatti commentato dalle colonne de "La Stampa" che «è molto difficile credere che la mancata lettura del discorso ai rabbini europei, ricevuti ieri in udienza da papa Francesco, sia stata provocata da un problema di salute. Un problema – ha aggiunto – che, tra l’altro, non sembra essersi presentato durante gli altri e diversi impegni papali nel corso della giornata». Quanto accaduto complica, a detta di Scaraffia la situazione «già poco chiara» dei rapporti del pontefice con il mondo ebraico, la cui posizione, secondo la storica, «è sempre più difficile definire semplicemente ambigua».

Il cardinale Parolin è stato invitato a tirare le conclusioni sul ciclo mattutino di interventi tenuti dal cardinale e prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, Dominique Mamberti, e dai professori Carlo Fantappiè e Andrea Zanotti. Il segretario di Stato si è detto convinto che «l’attuale sistema codiciale rappresenti nella Dieta uno strumento sostanzialmente idoneo per il momento attuale e anche per il prossimo futuro – e ricordato che - come accaduto negli anni passati, sarà certamente necessario introdurre nuove modifiche». Al momento però non vede «possibili alternative realistiche al presente codice di diritto canonico».

 

Nell'immagine il segretario di Stato vaticano Pietro Parolini. Foto Ansa