crisi
Nubi all’orizzonte per l’economia bolognese, nonostante i dati positivi relativi al 2022. Nello scorso anno i dati economici sono stati positivi, con una crescita del +3,8%, dato in linea con i risultati regionali e nazionali.
Rispetto al 2021 salgono anche i redditi (+6,9%) e consumi (+13,5%) mentre l’export ha visto rallentare la sua crescita (+1,6% nel 2022, rispetto al +10,5% dell’anno precedente). Grazie anche e soprattutto al bonus 110, il settore edile è quello che ha trascinato maggiormente la crescita (+13,5%). Bene anche i servizi (+5,5%), mentre a soffrire sono il settore industriale, appesantito dai costi dell’energia e delle materie prime (-1,8%), e il settore agricolo (-2,6%).
«I piccoli imprenditori sono penalizzati in un’economia globale - afferma Valerio Veronesi, presidente della Camera di Commercio - quando l’ho detto diversi anni fa gli artigiani, di cui anche io faccio parte, si sono arrabbiati. Noi abbiamo il compito di provare ad anticipare o assecondare l’economia, ma non possiamo cambiarla, perché ha un’intelligenza propria».
Veronesi aggiunge «in questa città c’è forte volontà di investire nel digitale e la nascita del tecnopolo ha ulteriormente alimentato questa tendenza. Grazie a ciò, il 2022 a Bologna ha ampiamente recuperato i livelli prepandemici, anche perché è la terza città in Italia per nascita di startup innovative e prima per brevetti depositati».
I prossimi mesi si annunciano però complicati, nonostante le previsioni dessero una debole crescita per il primo trimestre del 2023, con Veronesi che spiega: «Il dato sarà sicuramente negativo, anche se continueranno a essere in crescita il settore edile, il turismo e il settore alimentare. La meccanica potrebbe tenere, ma tutti gli altri comparti sono destinati a calare».
L’occupazione rimane stabile, con la disoccupazione che si conferma al 4,5%, così come permangono difficoltà a trovare candidati per lavori tecnici, soprattutto per i lavoratori non qualificati: «Un diplomato tecnico, appena finisce la scuola, ha 20 aziende che lo cercano», afferma Veronesi. Secondo i dati della Camera di Commercio infatti sarebbero richiesti dalle aziende 1.120 cuochi, camerieri e lavoratori nel settore turistico, 620 addetti alle vendite e altrettanti addetti allo spostamento e consegna merci.
Nel complesso le società sul territorio bolognese aumentano di 515 unità, con 4.662 cessazioni di attività a fronte di 5.177 nuove imprese, per un totale di 118.747. Ma a crescere sono soprattutto le società di capitale, aumentate di 757 unità, mentre le società di persone sono 362 in meno rispetto al 2021.
In foto Massimo Zucchini, consigliere di Bologna Welcome, e Valerio Veronesi, presidente della Camera di Commercio di Bologna. Foto di Gabriele Mento