CASA

Zoe con il suo cane

«Per mesi ho vissuto in un camper, perché non trovavo casa. Ho iniziato a cercarla due anni fa, quando sono arrivata a Bologna per lavorare al canile. Per cinque mesi mi sono appoggiata da amici di famiglia, poi ho vissuto insieme a un collega di lavoro con cui ho avuto una relazione per un anno, ma quando ci siamo lasciati ho dovuto ricominciare la ricerca. 

Visto che ero senza casa, i miei capi mi hanno prestato il camper di loro proprietà. Ho vissuto lì dentro per tre mesi, nei quali ovviamente ho continuato a cercare casa. Nonostante controllassi quotidianamente tutti gli annunci, sia nei gruppi Facebook che da altre parti, non trovavo nulla. Ogni volta che contattavo qualcuno per una casa, o non ricevevo risposta o venivo bidonata. 

Sono arrivata al punto di pensare di chiedere un prestito per comprare un camper mio, nonostante non abbia la patente, e parcheggiarlo davanti al mio luogo di lavoro. I miei datori di lavoro ad un certo punto mi hanno chiamato dicendomi di trovare una soluzione, perché stavo andando fuori di testa e sarebbero stati costretti a licenziarmi. 

Ora ho preso una casa in condivisione, pago seicento euro di affitto più cinquanta di spese per una stanza a oltre venti minuti da Bologna. Trovo che in questa città siano presenti tante iniziative, accompagnate però da unipocrisia di fondo. È tutto innovativo, al passo con i tempi, ma se c'è gente costretta a dormire in macchina per mesi è un controsenso». 

 

Foto concessa da Zoe