sala borsa

Il 14 dicembre alle ore 21 in piazza coperta di Salaborsa torna il ciclo di incontri sul giornalismo "Cinque pezzi buoni". L’ospite della serata di giovedì sarà lo scrittore e sceneggiatore bolognese Fabio Bonifacci.

Classe 1962, nato e cresciuto alla Barca, Bonifacci in 25 anni di carriera ha scritto oltre trenta film. Tra i titoli più amati “E allora mambo”, “Si può fare”, “Lezioni di cioccolato”, “Mio fratello rincorre i dinosauri. Nel 2009 ha pubblicato sul suo sito “Scrivilo ancora, Sam”, un corso gratuito di scrittura creativa seguito da oltre 10 mila persone. Il 2020 è l’anno del suo primo romanzo, “Il giro della verità, da cui è stata tratta la serie Rai “Vivere non è un gioco da ragazzi”, trasmessa nel maggio 2023. 

Attualmente è in sala con “L’ultima volta che siamo stati bambini”, opera di esordio alla regia di Claudio Bisio di cui ha curato la sceneggiatura. Il film racconta il rastrellamento degli ebrei dal ghetto di Roma visto con gli occhi di quattro giovanissimi amici, costretti a confrontarsi con gli orrori della guerra.

«Sono sempre stato diviso tra giornalismo e scrittura. – ha dichiarato Bonifacci – In carriera ho collaborato con varie testate e ho sempre ritenuto il giornalismo una finestra sul mondo dalla quale affacciarmi e osservare, imparare, crescere. Ancora oggi uso molti metodi giornalistici per la scrittura dei miei film, come la distinzione tra fonti primarie e secondarie. Per esempio attualmente sto scrivendo una serie poliziesca e passo molte giornate in commissariato a parlare con poliziotti. Questo mi permette di realizzare meglio la cornice all’interno della quale iscrivere la storia. Il 14 dicembre parleremo di questo e tanto altro, non mancate, vi aspetto numerosi».

Dopo Cathy La Torre lo scorso 23 novembre, tra gli ospiti già annunciati c'è il 25 gennaio 2024 lo scrittore Paolo Di Paolo,  poi il 22 febbraio sarà la volta di Maura Gancitano e Andrea Colamedici, infine a chiudere il ciclo di incontri, il 23 maggio 2024, la linguista, saggista e traduttrice Vera Gheno.

 

 

Foto concessa da Fabio Bonifacci