Garisenda

Le opposizioni continuano a chiedere gli atti dal 2019 al 2023 dell’ormai disciolto comitato-tecnico scientifico sulla Garisenda. Oggi le commissioni consiliari Mobilità, Infrastrutture, Opere Pubbliche, Lavori Pubblici, Manutenzione e Pianificazione, Contabilità Economica e Controllo di Gestione si sono riunite per trattare la delibera sui lavori di urgenza da 4,3 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’area attorno alla Garisenda. Durante la discussione si è consumato un botta e risposta con l’amministrazione comunale.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Stefano Cavedagna, coglie l’occasione per sollecitare l’inoltro dei documenti: «È dal 30 novembre 2022 che chiediamo tutti i verbali del comitato tecnico-scientifico nelle sue varie formazioni dal 2019 a oggi e l’altro ieri ci è stata consegnata solo la parte dei verbali del 2023 – puntualizza Cavedagna – Credo che questa sia una grave omissione di atti che sono nella disponibilità del Comune e che dovrebbero essere nella disponibilità dei consiglieri su richiesta».

L’architetto Manuela Faustini Fustini, come tecnico comunale, spiega che per i «comitati ristretti non ci sono dei veri e propri verbali protocollati. Ci sono degli appunti, delle verbalizzazioni che non sono state protocollate. Il materiale è tanto e va indietro nel tempo. Vorremmo dare a tutti quanti il materiale comprensivo delle relazioni, fare delle cartelle ordinate in base alle date, che comprendono sia questi appunti non protocollati, le relazioni e i progetti presentati». Poi precisa: «Tutti i progetti che sono stati forniti e valutati dal comitato sono stati avallati dal comitato stesso compreso l’ultimo, che prevedeva campi-prova delle iniezioni e dei pali. L’amministrazione ha cercato sempre di seguire le indicazioni del comitato, eseguendo le indagini richieste e portando avanti i progetti pensati fin dal 2019 e dal 2020».

Queste parole non soddisfano pienamente Cavedagna. «Se non esistono verbali protocollati, non capisco perché nella sua relazione finale il comitato tecnico-scientifico ha detto in modo chiaro che dal 2019 in avanti, citandoli caso per caso, ha consegnato le relazioni nelle mani del sindaco, prima Merola e poi Lepore, per le mani del direttore generale Montalto – sottolinea – Se è un atto che viene consegnato nelle mani del sindaco tramite il direttore generale perché non viene protocollato?». Inoltre, il consigliere di FdI ricorda che nel consiglio comunale del 20 novembre l’assessore Simone Borsari, invitato alla seduta, «è stato molto preciso nel dire che il Comune ha sempre dato seguito a quanto il comitato tecnico-scientifico ha consegnato nel corso degli anni». «Quanto meno c’è un vizio di forma negli atti amministrativi, per non pensar male – prosegue Cavedagna – perché si tratta di atti consegnati dal comitato, che il Comune non ha protocollato ma in base ai quali ha preso delle decisioni».

Anche Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega, manifesta i propri dubbi sulla gestione degli atti: «Abbiamo pagato per quegli anni 91mila euro di comitati. Mi chiedo come sia possibile che non ci siano dei verbali del lavoro che hanno fatto». Poi invita a condividere la documentazione che esiste, «sarà cura di chi la riceve, eventualmente, organizzarla e classificarla. Il fatto che non siano ordinati riteniamo non sia di per sé una motivazione ostativa alla condivisione dei documenti».

Dopo queste obiezioni, l’architetto Faustini interviene nuovamente. «Forse mi sono spiegata male – dice – Sulle relazioni i protocolli ci sono. Stiamo cercando di mettere in ordine il materiale, tra le relazioni e gli incontri che si sono susseguiti nel tempo».

 

Le Due Torri. Foto: Marco Ciccimarra