mobilità

Bologna soffre il traffico e Confindustria Ascom risponde nella persona del suo presidente, Enrico Postacchini. «Presentiamo la proposta per rimodulare gli orari con cui le persone si muovono per la città. In alcune fasce orarie si sovrappongono l’apertura delle scuole e l’inizio delle attività lavorative e così auto, bici, motorini e mezzi pubblici bloccano la città. L’intervento è stato chiesto dai commercianti». «Ma il programma faciliterebbe anche la mobilità dei cittadini», ha precisato il direttore generale, Giancarlo Tonelli. «L’intervento a cui abbiamo pensato riguarda una riconfigurazione dei tempi delle scuole e degli uffici pubblici, dalle poste agli uffici comunali. Si potrebbe anticipare l’apertura delle scuole elementari alle 7.45, offrendo servizi di pre-scuola, gratuiti per le famiglie; le scuole medie aprirebbero alla stessa ora, mentre le superiori slitterebbero alle 8.40.  Così da distribuire meglio il traffico dei genitori impegnati ad accompagnare 15.043 bambini e quello di 9.532 studenti delle medie e 22.546 delle superiori sui mezzi pubblici. E funzionerebbe se si agisse contestualmente sia sul versante lavoro, sugli orari delle imprese (per questo stiamo dialogando con i sindacati) sia su quello dei trasporti. Chiediamo un tavolo con Tper così che adegui i suoi cartelloni. Il settore delle merci, che in passato aveva già posticipato e anticipato le consegne, non verrebbe influenzato. Una redistribuzione. È una proposta ed è il risultato di uno studio realizzato con i dati forniti dal Comune e dalla Città metropolitana. Per una soluzione bisogna sentire anche l’università con il suo bacino di studenti pendolari. Vorremmo partire subito per avere tutto pronto entro settembre 2024».

Enrico Postacchini, sollecitato dai giornalisti, è intervenuto anche sull’emergenza che ha accesso il dibattito politico cittadino: il rischio di instabilità della Garisenda, e la successiva chiusura del traffico di piazza Ravegnana. «In passato, durante l’amministrazione Cofferati, abbiamo presentato un piano che per la salvaguardia delle aree monumentali prevedeva trasporti più leggeri. Ora la questione va affrontata. Va gestita in modo intelligente: le pedonalizzazioni per noi non sono un tabù, ma devono essere supportate dai servizi. Bisogna liberare le strade dai parcheggi e costruirne di sotterranei. Se oggi si chiude la zona e basta, vuol dire che non ci si è attrezzati», ha concluso.

 

 

 

 

Foto di Alessia Sironi. Nell'immagine il presidente di Confcommercio Ascom, Enrico Postacchini