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Sono ventidue i film in programma al "Some Prefer Cake", il festival internazionale di cinema lesbico che festeggia la quindicesima edizione. Si tratta «dell’evento lesbico più importante in Italia – ha affermato Porpora Marcasciano, consigliera comunale ed ex presidente del Mit (Movimento Identità Trans9 – È il festival della sorellanza, farlo ogni anno significa incontrare tutte le persone amiche e sorelle che offrono alla storia lesbica, e non solo, un contributo importante», ha concluso Marcasciano.

 

Sono molti i temi fondamentali promossi dalla rassegna: dall’importanza della visibilità come pratica politica alla costruzione di una memoria collettiva. «Recuperare la memoria è fondamentale dopo che le nostre identità sono state cancellate per secoli. Per questo non è affatto semplice, ma noi lo stiamo facendo, sia attraverso gli archivi che con eventi come questo a Bologna», ha continuato Marcasciano. A proposito di visibilità si è espressa anche la vicesindaca Emily Clancy, ricordando l’importanza di essere rappresentati e rappresentate anche all’interno dei prodotti culturali. Si tratta, dunque, di una vera e propria pratica politica che ha lo scopo di garantire a ogni identità il diritto di riconoscersi in ciò che vede e di vivere, di conseguenza, liberamente la propria sessualità e la propria vita.

 

Per quanto riguarda il programma si tratterà di giorni – dal 22 al 24 settembre – densi di appuntamenti: da anteprime a incontri, presentazioni di libri, spettacoli mostre e molto altro; "Some Prefer Cake", infatti, non è solo Cinema, ci tengono a sottolineare le organizzatrici dell’evento. Ma saranno soprattutto due gli eventi da non perdere: la proiezione in anteprima regionale del cortometraggio di animazione Luki di Marta Benchich. Il corto racconta le origini e l’infanzia da spirito libero di Luki Massa, l’attivista lesbica e femminista che ha ideato "Some Prefer Cake", scomparsa prematuramente nel 2016. Ma non solo, uno dei momenti di punta del festival sarà sabato 23 settembre con un’altra proiezione in anteprima, questa volta nazionale, del documentario "Jewell – a Just Vision" di Madelein Lin, alla presenza, per la prima volta in Italia, della regista e della protagonista, Jewell Gomez. Il documentario racconta la storia Gomez, scrittrice pluripremiata e autrice, all’inizio degli anni ’90, di "the Gilda Stories", romanzo che parla di una vampira nera, vincitrice del premio Lambda.

 

Il fantasy, infatti, rappresenta, secondo Francesco Cattani, del Master Gemma in studi di genere, un contributo fondamentale anche per il femminismo; «noi spesso ci occupiamo di fantasy e fantascienza, non solo come prodotti letterari, ma come vere e proprie pratiche politiche. Infatti, come diceva Donna Araway, non esiste alcuna distinzione tra filosofia e fantascienza perché entrambi si pongono lo scopo di costruire e decostruire mondi e teorie», ha concluso Cattani.

 

Una particolare attenzione sarà rivolta, inoltre, alle persone con disabilità, dal momento che la maggior parte degli incontri, tranne quelli musicali, avranno la riproduzione simultanea in lingua dei segni (Lis) e in generale tutti gli spazi del festival sono stati pensati per essere accessibili anche alle persone in sedia a rotelle.