ippoterapia

Nove mesi di ippoterapia per cercare di superare le violenze subite. È il fulcro di “A vita alta”, progetto dell’associazione Il Centauro in collaborazione con la cooperativa MondoDonna e la società Cica. La sperimentazione, condotta tra 2022 e 2023 con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, ha dato esiti positivi. MondoDonna ha selezionato quattro donne, seguite dal Centro antiviolenza da molti mesi e con alle spalle la fase di prima emergenza, per partecipare ad attività di applicazione degli Interventi assistiti con animali (Iia).

Una prima fase è stata dedicata alla cura del cavallo, «un animale forte ma delicato e accogliente», come lo definisce l’istruttrice e pedagogista Angela Ravaioli, presidente dell’associazione Il Centauro, che sostiene che «prendersi cura di un animale vuol dire riappropriarsi della cura di sé stesse».

Lo scopo è «creare un senso di relazione positiva non soltanto con le operatrici del Centro antiviolenza ma anche con altre creature, in questo caso Evelyne e Star, ovvero i cavalli che hanno accompagnato le donne nei loro percorsi», spiega l’operatrice di MondoDonna, Corine Giangregorio. Le attività tentavano di sviluppare un percorso di «emersione dalla violenza che non passasse necessariamente solo dalla parola, come accade con i colloqui verbali nei Centri», conclude.

Gli enti promotori concordano sul buon esito della sperimentazione riportando che «le beneficiarie hanno dato feedback molto positivi rispetto all'esperienza svolta, raccontando di essersi sentite di umore migliore, riportando riflessioni legate al tema della fiducia e della distribuzione del potere all'interno della relazione, come una forma di responsabilità e di cura». L’intenzione è di replicare l’iniziativa, ipotizzando anche un coinvolgimento dei figli delle donne ospitate nelle case-rifugio. Infatti, come afferma Maria Grazia Di Valerio: «Questo vuol essere solo il primo di una lunga serie di progetti e stiamo già cercando di allargare la anche fuori regione». Giancarlo Tonelli, direttore generale di Ascom, ha sottolineato il forte di bisogno di interventi sotto l’aspetto culturale dichiarandosi pronto a sostenere «con convinzione» il progetto e a portarlo avanti «anche nei prossimi anni con gli interlocutori e le interlocutrici che vorranno farne parte».

 

 

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