lotta agli sprechi
«Che la Commissione europea abbia proposto ai paesi membri dell’Unione Europea un’etichetta con l’aggiunta della dicitura “Spesso buono oltre” a “da consumarsi preferibilmente entro” (per evitare di buttare prodotti teoricamente scaduti ma ancora consumabili senza rischi, ndr) non è una notizia perché questo rientra nell’ambito della strategia Farm to Fork, un progetto europeo approvato dai paesi membri per convertire il sistema alimentare dell’Unione e renderlo più sostenibile, che riguarda cambiamenti da compiersi tra il 2020 e il 2030. La notizia è il fatto che la Commissione non sia ancora riuscita a far sì che tutti i governi europei approvino e adottino le etichettature a semaforo fronte pacco, ed è meglio così – dice Andrea Segrè, professore ordinario di Politica agraria internazionale e comparata all’Università di Bologna e Fondatore e presidente di Last Minute Market, società spin off dell’Alma Mater Studiorum che raccoglie e distribuisce a enti caritatevoli i prodotti alimentari a rischio di scadenza e dunque di finire in discarica - l’introduzione di etichette a semaforo (verde, rosso, giallo) è fuorviante per il consumatore perché la sua appartenenza alla classe degli alimenti salutari è definita da un algoritmo che arriva ad attribuire il colore verde, che indica un alimento sano e mangiabile ‘quanto si vuole’, sia a Coca Cola Light sia all’olio extravergine d’oliva. Cioè le persone rischierebbero di pensare che questi due alimenti possano essere assunti in grandi quantità perché sani allo stesso modo. Non è così. Lo stesso varrebbe per i prodotti ‘rossi’ ossia quali che in base a criteri matematici sono ritenuti dannosi per la salute. Abbiamo rilevato attraverso Osservatorio internazionale Waste Watcher che questo sistema confonde i consumatori – l’abbiamo rilevato anche in Francia dove l’etichetta a semaforo c’è già. Io ritengo sia meglio l’etichetta nutrizionale a batteria sulla quale vengono proposti i valori nutrizionali che siamo soliti vedere sul packaging; la loro lettura e comprensione non è immediata, vero, ed è su questa abilità che si deve intervenire. Per sopperire a questa lacuna conoscitiva da anni sono promotore di una cultura alimentare diffusa tra i consumatori a partire dai bambini quindi nelle scuole. La Farm to Fork sarà efficace, nell’ambito della riduzione del consumo alimentare del 50% entro il 2030, quando le persone si serviranno di uno strumento che rilevi le impronte quantitative, economiche (in euro) e di emissione di idrogeno e carbonio per gli alimenti acquistati. Il 31 gennaio 2023 l'Osservatorio Internazionale Waste Watcher ha lanciato una nuova app sviluppata in collaborazione con l’Università di Bologna e Last Minute Market che controlla tali impronte, valuta i consumi e dà consigli al consumatore su come ridurre i suoi consumi individuali».
Nell'immagine il fondatore di Last Minute Market, Andrea Segrè. Foto Dire