Marconi

Il Marconi si rinnova. Per il quinquennio 2023-2027, l’azienda ha dato il via ad un piano d’investimenti da 216 milioni di euro, che si andranno ad aggiungere ai quasi 30 già investiti nel corso di quest’anno. 

Tra i lavori pronti a partire, quelli sullo sviluppo infrastrutturale per migliorare la gestione di alcune aree del terminal, sulla sostenibilità per cercare di raggiungere gli impegni di neutralità carbonica al 2030 e sull’innovazione tecnologica e di processo, per dare vita ad una struttura più digitale e smart. Nel quadriennio precedente, invece, erano stati spesi soltanto 90 milioni di euro, stanziamento su cui ha impattato in modo rilevante la situazione pandemica venutasi a creare.

Enrico Postacchini, Presidente dell’Infrastruttura, ha valorizzato le intenzioni di questo progetto. «Sfido qualunque altra società con i nostri ricavi a investire in maniera così massiccia come facciamo noi». Poi un appunto sulle risorse da destinare agli azionisti. «Questi ultimi beneficeranno dei dividendi e sappiamo che reinvestiranno nel territorio, quindi non verrà disperso nulla».

L’Ad del Marconi Nazareno Ventola ha tracciato il futuro della società. «Ci muoviamo all’interno di un masterplan al 2023 facente parte di una una concessione che scade nel 2046. Gli orizzonti temporali sono questi».

A prendere la parola anche il sindaco Lepore. «Faccio un apprezzamento per il lavoro fatto, con un ‘colpo d’ala’ che serviva sugli investimenti. Da primo cittadino so bene quanto sia difficile mettere in campo le opere e realizzarle entro i termini prefissati. Nel nostro caso siamo sfidati dal Pnrr che ci impone di chiudere tutto prima del 2026», ha commentato.

 

Nell'immagine Nazareno Ventola e Enrico Postacchini. Foto di Claudio Cucinotta