emergenza casa

Con un finanziamento di sette milioni di euro, l’Emilia-Romagna cerca di arginare il disagio abitativo grazie al bando per l’housing sociale 2023, appena pubblicato. Il progetto, rivolto alle cooperative, alle Pmi, alle micro e alle grandi imprese, vuole incrementare la disponibilità di alloggi da assegnare in locazione a canoni inferiori a quelli di mercato incentivando la realizzazione di interventi innovativi e modelli sperimentali riguardo alle forme dell’abitare.

«In questo modo avvicineremo domanda e offerta, che negli ultimi anni si è sempre più ridotta», riconosce l’assessora Barbara Lori. A beneficiare del nuovo housing sociale saranno tutti coloro – lavoratori, studenti ma anche famiglie nella cosiddetta fascia grigia – che non possono accedere all’edilizia residenziale pubblica, ma che allo stesso tempo hanno difficoltà economica ad accedere al mercato libero. «Considerando una media di un milione di euro a intervento, puntiamo a finanziare almeno sette progetti, fino a un massimo di dieci», conclude l’assessora. Una premialità verrà data a quei soggetti che si impegneranno nella rigenerazione urbana, nell’ottica di sfruttare e rivalorizzare il patrimonio già esistente.

«Tutte le iniziative sulla casa si pongono in direzione diametralmente opposta a quella del governo», ribatte il presidente Stefano Bonaccini. Tra queste, anche il Patto per la casa, che mira ad ampliare le locazioni a canone calmierato e a incentivare la formazione di soggetti gestori (le cosiddette agenzie per la casa). «Il governo – continua Bonaccini – ha azzerato i 30 milioni di contributi per la casa: come Regione ne abbiamo aggiunti nove anche per lo scorrimento delle graduatorie del Fondo affitti 2022, ma la situazione resta difficile». Le nuove risorse hanno permesso di soddisfare diecimila domande aggiuntive, ma Barbara Lori ammette che «un nuovo bando comporterà uno scorrimento ancora più lento a causa dei pochi fondi».

 

In foto una veduta dei tetti di Bologna. Foto Ansa