Accordi aziendali
Una bocciatura sonora. Mentre i sindacati parlano di "accordo storico", riferendosi alla rivoluzione del comparto Lamborghini, che ha appena annunciato la settimana corta da quattro giorni per i suoi i lavoratori (a parità di stipendio, dell’aumento dei premi economici e anche dell’assunzione di nuovi 500 unità), l’Ad della Ducati Claudio Domenicali non è in accordo.
«Non la auspico per noi», tuona. Il frontman dell’azienda, controllata dallo stesso gruppo Audi Volskswagen - alla presentazione dell'evento "Campioni in festa" in programma il prossimo 15 dicembre - non ha perso, infatti, occasione per tracciare una linea di distanza netta dalla casa del Toro, della stessa famiglia, apostrofando il percorso intrapreso come “sbagliato”. Commentando anche la scarsa applicabilità della scelta, altrove. «Non ci vuole un genio per capire che i giorni di lavoro diminuiscono, ma il costo del lavoro rimane lo stesso. Può essere sostenibile solo nel caso di aziende eccellenti, mentre quelle normali muoiono. Non ritengo sia una modalità equilibrata, ma un lusso».
E pensando all'esempio che può costituire, ne sottolinea i rischi per il futuro. «Questa strada porta a desertificazione industriale del paese. La competizione globale è calata in maniera impressionante». Intanto, nonostante il no tranchant della numero 1 della moto in città e nel mondo, il sindaco Matteo Lepore, ha ribadito di essere fiero dell'esperimento siglato sul suo territorio: «Credo in questo accordo».