Lavoro

Esternalizzazioni illecite e irregolarità sul lavoro sono le ragioni per cui l’Emilia-Romagna è al terzo posto, dopo Lombardia e Marche, nel report nazionale dell'Ispettorato del lavoro della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (Cgil) di Modena. I due settori con il maggior tasso di irregolarità sono trasporto e magazzinaggio con il 74,39% e poi attività nei servizi, alloggio e ristorazione con il 72,2%. La quota dei lavoratori in nero, rispetto al totale degli irregolari, raggiunge il 21% nella regione; peggio dell'Emilia-Romagna fanno solo Campania, Basilicata, Calabria e Toscana.

 

L’argomento è stato sollevato da Franco Zavatti della Cgil di Modena. La regione è al secondo posto anche per i distacchi di lavoratori in un’altra impresa di un altro paese, immediatamente sotto al Friuli Venezia-Giulia. Rispetto ai contratti la situazione resta critica: la regione è terza dietro Lombardia e Umbria per il numero di irregolarità. Per la salute e la sicurezza sul lavoro sono state riscontrate irregolarità per l'83% delle mille ispezioni effettuate. Per quanto riguarda le cooperative, sul totale dei controlli, sono state rilevate il 74% di irregolarità. Poi c’è il problema dei «contratti collettivi di lavoro fasulli - sottolinea Zavatti- sottoscritti con organizzazioni sindacali prive di reale rappresentatività, allo scopo di 'incassare una consistente riduzione del costo del lavoro'. Sfruttamento esteso sia ai soci-lavoratori che agli altri dipendenti. I settori merceologici cooperativi più colpiti vedono al primo posto sanità ed assistenza sociale, poi trasporto, costruzioni e agricoltura».

 

 

Nel settore previdenziale l’Emilia-Romagna è seconda, con 41,48 milioni di euro, e dopo la Lombardia, con 105 milioni di euro, per imponibile previdenziale evaso, ossia l’importo su cui sono calcolati i contributi (i soldi pagati sia dal datore di lavoro che dal lavoratore per finanziare l'Inps). Sono stati inoltre recuperati contributi evasi 1,15 miliardi di euro, accertando illeciti per oltre 59.000 aziende, con un tasso di irregolarità del 72%. Sono stati rilevati in tutto 314.069 lavoratori irregolari e 19.932 totalmente in nero. Per la Cgil di Modena si tratta di un «quadro davvero sconcertante, sia a livello nazionale sia nelle nostre province emiliano-romagnole- afferma Zavatti- ma è una realtà di cui praticamente nessuno discute, né valuta le gravità sociali ed economiche». Queste le questioni su cui si concentrerà la Cgil nella prossima manifestazione nazionale del 7 ottobre. «Basta col lavoro nero e la conseguente evasione-furto fiscale e contributivo che penalizza la futura pensione di lavoratrici e lavoratori», rimarca Zavatti.

 

 

Foto di Ansa