licenziamenti
È numerosa l'affluenza al presidio davanti allo stabilimento di Magneti Marelli a Crevalcore, dopo la notizia della sua chiusura entro la fine dell’anno. L’azienda, gestita dal fondo americano Kkr, produce componenti in plastica e lavora i componenti in alluminio ma soprattutto dà lavoro a 230 lavoratori. Già nella serata di ieri i dipendenti avevano interrotto le loro attività per scioperare o per presidiare fuori dallo stabile, rimanendo lì per tutta la notte. Tempestiva anche l’azione dei sindacati, che hanno chiesto di aprire un tavolo di crisi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e hanno indetto uno sciopero generare di Marelli Italia previsto per venerdì.
La notizia ha scatenato non poche reazioni. «Trovo inaccettabile che da un giorno all'altro un'azienda che conta quasi 300 lavoratori disinvesta e se ne vada – queste le parole del presidente della regione Stefano Bonaccini -. Saremo al fianco dei sindacati nella mobilitazione. Se ci sarà il presidio permanente mi recherò a Crevalcore per incontrare le rappresentanze dei lavoratori».
Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom-Cgil, è intervenuto sulla vicenda. «Se chiudiamo la Marelli di Crevalcore, perché la questione riguarda tutti, l'impresa, il Governo, la società italiana, stiamo dicendo una cosa: che la transizione nel nostro Paese non si fa salvaguardando l'occupazione, ma licenziando le persone» ha ammonito lo stesso De Palma questa mattina a Radio3.
«Si poteva fare di più per accelerare la transizione all’elettrico e sono anni che lo comunichiamo allo stabilimento di Crevalcore, che però non è stato allocato tra i prodotti compatibili con le transizioni – lamenta Michele Bulgarelli, segretario della Cgil di Bologna – per questo credo che la chiusura fosse già in qualche modo annunciata. Ora bisogna pretendere la difesa dei posti di lavoro e difendere i posti di lavoro con dei diritti».
Ma le proteste arrivano anche da Forza Italia e Lega, che puntano il dito contro le decisioni del Pd. «Quello che sta accadendo ai lavoratori della Magneti Marelli è quello che il Pd in Europa non sta prendendo in considerazione, tanto che ieri solo il loro europarlamentare Achille Variati, e l'unico degli europarlamentari italiani, a Bruxelles ha votato contro il testo sui biocarburanti che tutelerà la filiera dell'auto» ha detto Valentina Castaldini, consigliera regionale di Forza Italia. Michele Facci, consigliere regionale della Lega, rivolge invece le sue critiche al governatore Bonaccini: «C’è bisogno di un cambio di passo, altrimenti questa chiusura sarà la prima di una lunga serie. Il sistema-Emilia non può crollare sotto il peso dell’ideologia green, il Pd in regione è troppo morbido rispetto ai diktat dell’Europa e questo è il risultato».
Nell'immagine alcuni lavoratori in presidio. Foto: Ansa