Alluvione

Risorse per le famiglie e le imprese, un sistema semplificato per i rimborsi e un incremento del personale tecnico per accelerare le opere di ricostruzione. Sono queste le tre proposte di emendamento che il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, unitamente ai sindaci dei comuni colpiti, rivolge al Governo.

«Il governo conteggia nei quattro miliardi e mezzo messi a disposizione per la ricostruzione in Emilia-Romagna, anche un miliardo e 150 milioni che al momento risulta però nelle mani dei ministeri del Lavoro e degli Esteri e non nelle casse del generale Figliuolo», così Bonaccini spiega le ragioni dietro alla prima proposta, con la quale si richiede al Governo di destinare le risorse già stanziate per ristorare i danni ai cittadini e alle imprese. «Abbiamo rivolto questa richiesta a Roma un po’ di tempo fa e siamo stati inascoltati. Alcune agenzie dicono che il governo metterà a disposizione circa 300 milioni ma la vera notizia è che, di quel miliardo, ne vengono tolti 850 milioni ai territori colpiti».

Seguendo lo schema già adottato per il terremoto in Emilia nel 2012, la seconda proposta di emendamento riguarda l’introduzione del credito d’imposta. Il sistema prevede un anticipo delle banche a chiunque necessiti di fondi per coprire i danni subiti. Sarà poi lo Stato, attraverso detrazioni fiscali, a ristorare i debiti, avendo a disposizione 25 anni in cui spalmare quest’azione finanziaria. «Non si capisce perché non sia ancora stato accettato questo strumento che ha funzionato molto bene in altre situazioni emergenziali e che semplificherebbe la vita di molte persone», dice ancora Bonaccini.

La terza proposta formalizzata al Senato parla della possibilità di rafforzare tutti quegli enti pubblici che, come stabilito dal commissario Figliuolo, dovranno intervenire su fiumi, canali, strade, frane ed edifici danneggiati. «In regione abbiamo piccoli e medi comuni che presentano strutture molto leggere, come possono intervenire su una situazione straordinaria che conta più di mille frane, 800 strade comunali provinciali da riparare e 23 fiumi da sistemare? – si chiede il presidente -. Bisogna procedere con delle gare d'appalto e l’assegnazione dei lavori, così da inviare più unità di personale per il periodo che serve per poter procedere alla realizzazione».

Le proposte di emendamento sono state inviate a tutti i gruppi parlamentari, «non ci interessa lo stemma di chi ci aiuta, speriamo solo che le proposte vegano accolte, perché le riteniamo di buon senso. Speriamo di avere a breve una risposta positiva, non chiediamo la luna, ma solo le risorse per poter iniziare a ristorare i cittadini». 

 

 

Nell'immagine il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Foto di Martina Rossi