Sindacato

i delegati CGIL all'assemblea nazionale. Foto di Giovanni Guidi

«Quando ogni giorno qualcuno muore di lavoro la situazione non è più sostenibile. Se il governo non darà risposta alle nostre richieste, non escludiamo lo sciopero generale». Oggi Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, non ha usato mezzi termini alla fine dell’assemblea nazionale del sindacato sulla contrattazione. L’evento, intitolato “rispetto per il lavoro” si è svolto nel Teatro Arena del Sole, dove in una sala gremita delegati e lavoratori hanno espresso la loro indignazione per il precariato alzando cartelloni con scritto “rispetto”. «Abbiamo i livelli di precarietà più diffusi di tutta Europa – ha detto Landini –. Questo ha portato a un arretramento del sistema produttivo perché anziché investire sulla formazione, sulla qualità e sull’innovazione, si è investito sulla riduzione dei diritti e sullo sfruttamento. È sotto gli occhi di tutti che questa precarietà sta generando morti sul lavoro».

Tanti i temi affrontati e le richieste del sindacato: dal salario orario minimo all’abolizione dei contratti a chiamata, dalla limitazione delle esternalizzazioni delle imprese tramite appalti all’assunzione di più ispettori del lavoro. Sul palco la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David ha ricordato con rabbia e dolore i cinque operai ferroviari morti il 30 agosto in provincia di Torino: «Queste, come altre morti non sono più soltanto incidenti sul lavoro, ma rischi calcolati». Un sistema sbagliato dove ormai la vita degli operai è considerata alla stregua di uno dei tanti costi dell’impresa.

«Se andiamo alla radice del problema – ha spiegato il segretario Landini –, vediamo che buona parte di chi muore sul lavoro è impiegato in ditte appaltate, ha lavori precari, scarsa formazione ed è soggetto a uno stress lavorativo sempre più forte». Insomma, chi muore fa quasi sempre parte di lavoratori mal tutelati, come fossero di serie b. La storia dei cinque operai travolti dal treno è stata raccontata anche dalla giovane delegata piemontese Alice Tardivo. «Ho sentito parlare troppo di errore umano in questi giorni, come a voler liquidare la faccenda velocemente. Pero sta venendo fuori che questo è ormai un modus operandi. È esattamente successo quello la Filt (Federazione Italiana Lavoratori Trasporti) denuncia da tempo. Sapete cosa succede se un lavoratore chiede il rispetto di tutte le normative di sicurezza? Lo esentano da quel lavoro perché rallenta i tempi. In questa cascata di appalti e subappalti – ha denunciato Tardivo –, l’anello più debole è l’operaio che, in tempi così precari, si presta a tutto ciò che il più forte gli impone».

 

Foto di Giovanni guidi

 

 Nelle foto di Giovanni Guidi due momenti dell'assemblea della Cgil all'Arena del Sole