protesta

Continua la scia di occupazioni nel capoluogo emiliano. Questa mattina gli allievi dell’istituto Laura Bassi hanno preso possesso della succursale di via Broccaindosso 48 accendendo fumogeni ed esponendo striscioni dalle finestre. Ieri il Pacinotti e la succursale del Da Vinci di Casalecchio avevano interrotto le attività curriculari, nelle settimane scorse le proteste avevano investito anche il Rubbiani, il Copernico, il Sabin e il Minghetti.
«Occupazione è liberazione», si legge su uno degli striscioni affissi sopra le scale antincendio dell’istituto. I ragazzi chiedono un profondo rinnovamento del sistema scolastico che viene giudicato «disfunzionale, degradato e basato su una riforma fascista» (la riforma Gentile del 1923) che ha corrotto l’intero sistema. Si punta a una nuova idea di scuola libera, senza ansie e in cui «ognuno possa esprimersi come individuo e scoprire il suo posto nella collettività».
Le rivendicazioni toccano varie tematiche, dal disagio psicologico degli studenti ai tagli all’istruzione passando per la richiesta di riformare i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto). Viene attaccato anche il governo che, secondo i ragazzi e le ragazze del liceo, «permette la presenza di associazioni giovanili e aggressioni di militanti neofascisti contro i giovani, come quella all’esterno del liceo Michelangiolo di Firenze».
Nel manifesto viene sottolineato come il sistema di valutazione attuale, basato sulla votazione numerica, non prenda in considerazione la crescita personale degli studenti limitandosi a un mero giudizio sulle nozioni acquisite. Da ciò deriva un carico psicologico fatto di stress e ansia per gli studenti che trova la sua giustificazione in una concezione insana di competizione nella quale chi non arriva all’eccellenza porta su di sé il peso del fallimento. Un ulteriore motivo di disagio psicologico è l’assenza, all’interno dell’istituto delle carriere alias: una procedura che prevede la possibilità di modificare il nome anagrafico con quello di elezione, scelto dalla persona trans, in tutti i documenti interni alla scuola non aventi valore ufficiale.
Oltre ai disagi immateriali gli studenti lamentano anche i continui tagli all’istruzione che hanno portato a una situazione in cui non è più possibile neanche il semplice mantenimento di strutture scolastiche fatiscenti e inadatte. «Le aule delle scuole in Italia presentano problemi che in certi casi rendono l’esperienza scolastica disagevole, se non persino pericolosa», si legge nel manifesto degli studenti che aggiungono una richiesta di riforma dei Pcto nel senso di una maggiore personalizzazione di questi percorsi attraverso un dialogo più stretto con i docenti.
L’auspicio è la riscrittura in maniera sana di tutte le parti di un sistema che, da chi viene vissuto quotidianamente, viene giudicato disfunzionale.
Foto: Agenzia Dire